Questione derivati, Ciambella: “Abbiamo affrontato il fatto già nel 2013, esiste però un contratto”

Questione derivati, Ciambella: “Abbiamo affrontato il fatto già nel 2013, esiste però un contratto”

Homepage - "Non nascondo una certa perplessità nel rispondere alle polemiche del consigliere dei 5 Stelle e di quant’altri abbiano scoperto solo ora il “problema derivati”, questione che abbiamo affrontato da subito, nel 2013 e quindi il giorno dopo l’insediamento del sindaco Michelini". Replica così l'assessore al Bilancio del Comune di Viterbo Luisa Ciambella alla delicata questione esplosa sulle pagine di cronaca in questi giorni.

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“Non nascondo una certa perplessità nel rispondere alle polemiche del consigliere dei 5 Stelle e di quant’altri abbiano scoperto solo ora il “problema derivati”, questione che abbiamo affrontato da subito, nel 2013 e quindi il giorno dopo l’insediamento del sindaco Michelini”. Replica così l’assessore al Bilancio del Comune di Viterbo Luisa Ciambella alla delicata questione esplosa sulle pagine di cronaca in questi giorni.

“Ho sentito molto parlare in questi ultimi giorni di “romanzi” vari che la politica avrebbe il pieno diritto di scrivere a proprio piacimento su quella che è l’immaginaria città che ciascuno di noi vorrebbe realizzare – continua l’assessore -.

Ogni autore di questo romanzo è certamente libero di narrare quello che crede secondo il proprio immaginario desiderio di politica o di città. A ciascun narratore è lasciata la possibilità di raccontare e descrivere la propria visione di città.

Ma se tutto questo lo comprendo, ciò che invece mi lascia perplessa è che di derivati se n’è’ dato atto lungamente nelle due relazioni al bilancio del 2014 e 2015 probabilmente non lette dagli integerrimi amministratori.

Questo è il puerile tentativo di scambiare per un “romanzo” ciò che invece è un “contratto” siglato e sottoscritto nella libera, piena ed incondizionata volontà delle due parti, rispetto al quale il narratore, per propria deontologia professionale di romanziere avrebbe il solo compito di limitarsi a descrivere le specifiche clausole contrattuali sulla cui concreta efficacia solo un tribunale si potrebbe pronunciare.

Infatti, come risulta chiaro nelle conclusioni della perizia commissionata dal sindaco Marini affidata alla Acrive Group Brady Italia Finance e redatta dal dott. Enzo Faro e come confermato anche dalle due ispezioni del Ministero delle Finanze, il contratto che il Comune di Viterbo ha stipulato con Biis e Natixis, in data 21 giugno 2006, con scadenza sei luglio 2026, per un derivato del tipo Interest Rate Collar Step Up dal valore nozionale complessivo pari ad euro 26.588.690,19, non ha natura speculativa ma di semplice copertura da rischi di oscillazione dei tassi e presenta dei costi impliciti pari a 219.861,30, che risultano in linea con i parametri di mercato.

Conclude l’esperto cheha redatto la perizia giurata del 2012, che, “… Pertanto, nelle valutazioni è fondamentale considerare i costi/benefici dell’azione legale, tenendo conto che nel caso del Comune di Viterbo le spese legali potrebbero risultare equivalenti al possibile beneficio relativo al recupero di parte dei costi implicitamente sostenuti dal comune al momento della stipula dei contratti”.

Non soddisfatti di queste conclusioni, abbiamo subito nel 2013, sottoposto il caso a diversi operatori specializzati nel settore tra cui per esempio Martingale Risk che di fatto ci ha confermato come il caso del comune di Viterbo richieda comunque l’avvio di un’importante contenzioso su foro Inglese, supportato da rilevanti perizie tecniche, nei confronti di due distinti istituti bancari (Biis e Natixis) che si contraddistinguono nel settore per una ridottissima propensione a trattative extra giudiziali e che presentano un trend piuttosto consolidato di giudizi favorevoli in terra britannica.

Quindi la possibilità di uscire soccombenti non è assolutamente da escludere con l’aggiunta della beffa al danno.

Resta da chiedersi dove fossero stati i consiglieri che sollevano oggi questo problema sviscerato in lungo e in largo dall’amministrazione ma soprattutto dove siano stati soggetti che hanno fatto parte dell’esecutivo a cui piuttosto bisognerebbe chiedere se mai hanno lavorato per capire se ricorressero le condizioni per fare azione di rivalsa su chi l’investimento ha deciso di sottoscriverlo. Io credo fermamente nella serietà di chi amministra e di chi fa politica decidendo di occuparsi dei problemi dei cittadini e per questo credo che nello svolgere le nostre funzioni dobbiamo parlare un linguaggio di verità e non di menzogna.

Non c’è dubbio che questo investimento non è stato un buono anzi certamente dannoso per la città come va detto che è un investimento fatto da un’amministrazione di centrodestra ornai 11 anni fa, ma va anche detto che nei primi anni ha dato buoni risultati.

Se gli amministratori e i politici smettessero di mistificare la realtà secondo i priori particolari ” interessi di parte” il sentimento di disgusto che i cittadini nutrono verso tutti coloro che si occupano della cosa pubblica diminuirebbe. Noi andiamo avanti nel segno della verità”.

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