Quattro ore dedicate alla Viterbo che fa cose: ieri all’Isola che non c’è

Quattro ore dedicate alla Viterbo che fa cose: ieri all’Isola che non c’è

Homepage - Un appuntamento che ha come obiettivo, come rivendicato a fine iniziativa da Gianmaria Santucci, quello di far capire che c’è bisogno di parlare di cose concrete e di concedere spazio a chi lavora tutti i giorni sul territorio.

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Quattro ore di dibattiti, incontri e interviste hanno animato la seconda edizione de L’Isola che non c’è. La manifestazione organizzata da Fondazione per la Tuscia, l’associazione presieduta da Francesco Oddo e che ha la sua sponda politica in Fondazione in Consiglio comunale con Gianmaria Santucci, si è svolta ieri mattina alle Terme Salus. Sul palco principale, condotto dai giornalisti de La Fune Simone Carletti e Roberto Pomi, si sono susseguiti i dibattiti principali: dall’imprenditoria femminile all’imprenditoria turistica, dalle nuove tecnologie alle politiche culturali. Nelle altre sale si sono svolte le iniziative collaterali. Nella Sala Vulci si è tenuto il convegno sulla questione terremoto e quello sullo sviluppo economico, mentre a lato del palco principale le interviste in diretta Facebook con i rappresentanti delle tante associazioni che hanno aderito.

Un appuntamento che ha come obiettivo, come rivendicato a fine iniziativa da Gianmaria Santucci, quello di far capire che c’è bisogno di parlare di cose concrete e di concedere spazio a chi lavora tutti i giorni sul territorio. “Fondazione è pronta a mettere a disposizione le proprie risorse – ha detto Santucci – per creare dei luoghi nei quali confrontarsi”.

Tra gli spunti più interessanti emersi presso l’Hotel Salus Terme quelli legati alle nuove tecnologie, guardate ancora con un sguardo troppo da provinciale dalle amministrazioni viterbesi. Negli anni in cui la sharing economy è già considerata scontata in grandi parti del mondo, nel viterbese molte delle opportunità della rete infatti non sono nemmeno conosciute né tantomeso sfruttate. E anzi ha fa discutere molto la critica allo strumento diabolico Facebook che trasforma gli uomini, fatta dal presidente della provincia Mauro Mazzola.

 

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