Quando Viterbo si ribellò a Federico II: la storia dell’assedio rievocato da Ludika1243
Homepage - La storia dell’assedio di Federico II a Viterbo rievocato da Ludika1243 con la battaglia campale. La vicenda di inserisce nella lunga lotta tra Federico II di Svevia e i papi romani.
La storia dell’assedio di Federico II a Viterbo rievocato da Ludika1243 con la battaglia campale. La vicenda di inserisce nella lunga lotta tra Federico II di Svevia e i papi romani. Viterbo era in quegli anni una attiva realtà che cercava di espandere i propri territori oltre i Cimini e fino al mare Tirreno. Un territorio, di fatto, autonomo minacciato dalle sempre più invadenti mire romane. Spesso infatti i podestà arrivavano da Roma ed è così che Viterbo scelse nel 1235 di affidarsi alle truppe di Federico II per difendersi dalle truppe romane. Un fatto che incentivò sempre più la presenza dell’Impero a Viterbo tanto che nel 1240 lo stesso Federico II sembra che si insediò in città. Pronto probabilmente a muoversi militarmente contro Roma. In quegli anni di aspra lotta tra Papato e Impero, Viterbo scelse dunque di stare con l’imperatore che, tra le altre cose, concesse addirittura la libertà di coniare una moneta cittadina.
La fazione guelfa fedelissima al Papato riuscì comunque a fomentare il malcontento della città per la libertà perduta e ricordando i fasti della Viterbo cattolica. Erano arrivati gli anni in cui il conflitto tra Roma e l’Impero si stesse placando. Dopo la scomunica ricevuta nel 1239, Federico II stava trattando per ottenere una revoca della stessa con il Papa Innocenzo IV. Era il 1243 e proprio questa vicina pacificazione provocò una rottura del legame tra l’imperatore e Viterbo.
In questo clima il cardinale viterbese Raniero Capocci, storico oppositore di Federico II e braccio destro del papa Gregorio IX che aveva scomunicato l’imperatore e che era morto da pochi anni, organizzò una rivolta antiimperiale che costrinse la guarnigione di Federico di Svevia con i suoi principali sostenitori a rifugiarsi nella rocca. Proprio Federico reagì provando un assedio a Viterbo, che però si rivelò improduttivo, tanto che l’imperatore si abbassò all’accordo con il pontificato di un salvacondotto per i suoi uomini rimasti in città. Accordo concesso, ma non rispettato. Appena usciti dalla rocca i filoimperiali vennero massacrati. La storia rievocata da Ludika1243 finisce qui.
Pochi anni dopo Federico II ebbe la sua rivincita: approfittando della fuga di Papa Innocenzo a Lione nel 1247 riprese Viterbo, che nuovamente diventò una città fedele all’Impero. Fu così almeno fino al 1250, quando Federico morì. Nel 1252, infine, i viterbesi firmarono la pace con il Papa, tanto che pochi anni dopo (dal 1257 con Alessandro IV) Viterbo divenne sede papale.
La vicenda viene rievocata ogni anno dal Festival Ludika1243.