Qualità della vita, si migliora a piccoli passi ma nella Tuscia c’è ancora molto da fare

Qualità della vita, si migliora a piccoli passi ma nella Tuscia c’è ancora molto da fare

Homepage - Torniamo a parlare di qualità della vita, dopo il rapporto di ItaliaOggi. A Viterbo si sta meglio rispetto al 2017, ma ancora c'è molto da fare. Vediamo punto per punto i parametri usati per arrivare all'attuale posizione nella classifica

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VITERBO- A piccoli passi, ma la vita nel capoluogo della Tuscia sembra migliorare. Sono confortanti i dati del rapporto di ItaliaOggi, l’indagine annuale più completa sulla qualità della vita nelle province italiane, che vede Viterbo passare dalla 64esima posizione del 2017 alla numero 48 di quest’anno. Dati già noti da qualche giorno che hanno dato il via a tutta una serie di riflessioni che riguardano i tratti più pratici della vita nella Tuscia.

Nonostante il recupero di diverse posizioni, Viterbo si aggiudica un punteggio di “scarso” dopo l’elaborazione dei dati ottenuti. Ad abbassare notevolmente le cifre ci pensa il sistema sanità e  criminalità. La classifica della qualità della vita, curata dal dipartimento di statistiche economiche dell’Università Sapienza di Roma con il supporto di Cattolica Assicurazioni per ItaliaOggi, ha tenuto conto di alcuni importanti parametri quali: affari e lavoro, criminalità, ambiente, disagio sociale, popolazione, servizi finanziari, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. La forte perdita di posizioni di Roma, ben diciotto, ha di certo reso la vita più semplice ai servizi offerti da Viterbo e città limitrofe, ma non ha risolto alcuni problemi che persistono dallo scorso anno.

Affari e lavoro: Viterbo soffre per la diminuzione sempre più pressante delle ore di cassa integrazione richiesta dalle aziende. Più licenziamenti quindi, pochi giovani che trovano una sistemazione dignitosa e ancor meno, ma soprattutto una sorta di sentimento di resa che coglie sempre più spesso gli imprenditori.

Ambiente: è anche quest’anno il grande cruccio dell’indagine. Una perdita in picchiata che fa pensare ad un ingranaggio che non ha intenzione di riprendere il via. Qualità dell’aria, produzione e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, verde pubblico in grossa crisi, raccolta differenziata non ancora a pieno regime o comunque con grosse lacune da colmare. Uso massiccio di plastiche e materiali non differenziabili, non aiutano la purezza e la qualità delle nostre acque, grosse quantità di metalli pesanti nell’acqua potabile concorrono ad una situazione di forte precarietà ambientale. 

Criminalità: furti, violenze, reati contro il matrimonio e a sfondo sessuale. Questi sono gli elementi più forti che portano la città nelle posizioni più basse della classifica.

Sistema salute: E’ uno dei parametri più influenti della classifica. Bassissimi i dati che riguardano la disponibilità di posti letto negli ospedali, presenza di medici e infermieri, posti letto nei reparti di ostetricia e ginecologia, numeri nei reparti radiologici e numero di posti letto nei reparti di rianimazione e terapia intensiva. Ridotti all’osso i servizi legati all’assistenza domiciliare.

Anche i dati riguardanti il tenore di vita rivelano problemi legati all’alto costo degli appartamenti soprattutto in affitto e i bassi stipendi. 

Si può fare sicuramente di meglio, ma la crescita è da considerare buona. Politiche di sensibilizzazione ed informazione su ambiente, raccolta differenziata e lotta alla microcriminalità possono essere i tasselli giusti per arrivare, nel 2019, ad una qualità della vita nel capoluogo e nella Tuscia sicuramente migliore.

 

 

 

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