Provinciali, riflettori sulle liste per l’elezione dei consiglieri

Provinciali, riflettori sulle liste per l’elezione dei consiglieri

Politica - La partita per le elezioni provinciali del prossimo 3 maggio entra nel vivo. Ci sono i due sfidanti alla carica di presidente, ora la discussione si sposta sulla compilazione delle liste per l'elezione del consiglio.

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Mauro Mazzola da Tarquinia e Fabio Bartolacci da Tuscania. Sono loro i duellanti per il ruolo di primus di Palazzo Gentili. Una sfida dall’esito scontato. Il 3 maggio infatti si vota il rinnovo della Provincia di Viterbo con le nuove regole dettate dal “vangelo” secondo Delrio.

 

Il centrosinistra ha bruciato tutti sul tempo, tirando fuori lunedì il nome del proprio candidato. Il centrodestra lo annuncia oggi alle 12, ma grazie alle indiscrezioni uscite già nella mattinata di ieri sappiamo che sarà Bartolacci.

 

Ora la partita si sposta intorno al boccino delle liste per il consiglio. Tecnicamente è possibile per qualsiasi amministratore comporre una lista di 12, tra consiglieri e amministratori, e candidarsi. Tutto questo anche senza un collegamento a un candidato presidente. Infatti i “grandi elettori” riceveranno nella giornata del 3 maggio due schede elettorali: una per il presidente e l’altra per la preferenza sul consigliere.

 

Cosa succede nel centrosinistra

 

All’interno del centrosinistra è scontata la lista del Partito Democratico, collegata a Mazzola. Una lista su cui è al lavoro la direzione provinciale, con nei panni del magister il segretario Andrea Egidi. “Stiamo lavorando a una lista rappresentativa del territorio e delle diverse anime del partito. Contiamo di arrivare a una sintesi entro Pasqua”, ci confessa. Tra i dodici nomi c’è molto interesse su chi andrà a ricoprire le quote del comune capoluogo. Dato come certo Aldo Fabbrini, dovrebbe però esserci anche qualcun altro. Mazzola stesso è invece al lavoro sulla possibilità di una seconda lista civica. Un lavoro su cui butterà un occhio anche la direzione provinciale Pd. In questo secondo elenco dei 12 dovrebbero confluire le liste civiche vicine al centrosinistra.

 

Cosa succede nel centrodestra

 

Le forze della compagine ex berlusconiana sono arrivate nella mattinata di ieri a una sintesi sul presidente. Ancora in alto mare la preparazione dell’elenco dei 12.

 

La nuova provincia determinata dalle disposizioni del “vangelo secondo Delrio”

 

La riforma determina per gli enti provinciali l’elezione di secondo livello. Questo significa, in soldoni, che voteranno non i cittadini ma gli amministratori, sindaci e consiglieri, dei sessanta comuni della Tuscia. Secondo il meccanismo del voto ponderato. Ogni “grande elettore” ha un peso specifico diverso a seconda del comune di provenienza, peso determinato dal numero degli abitanti del proprio municipio. Lo schema di peso è il seguente: I votanti del Comune di Viterbo valgono 0,6 a testa, i consiglieri dei comuni sopra i 10mila abitanti 0,21, quelli tra 5mila e 10mila 0,19, tra 3mila e 5mila 0,1 e sotto i 3mila 0,05.

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