Provincia, un lunedì da «dentro o fuori»: meglio fuori?

Provincia, un lunedì da «dentro o fuori»: meglio fuori?

Editoriali - Non giorni, non settimane e nemmeno mesi, ma anni. Anni di crisi, battibecchi e poco più. L'amministrazione provinciale di Marcello Meroi, dalle prime dimissioni di Piero Camilli da Presidente del Consiglio di qualche estate fa non s'è più ripresa [...]

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Non giorni, non settimane e nemmeno mesi, ma anni. Anni di crisi, battibecchi e poco più. L’amministrazione provinciale di Marcello Meroi, dalle prime dimissioni di Piero Camilli da Presidente del Consiglio di qualche estate fa non s’è più ripresa. Non che prima godesse di una ottima salute, ma certamente qualche consiglio provinciale si teneva e qualche discussione o ragionamento amministrativo si tentava di elaborarlo. Da allora sono passati anni, si sono susseguiti assessori, rimpasti, riformulazioni, dimissioni e nulla è cambiato.

Se Renzi volesse uno spot per l’abolizione delle province (che ormai sappiano nemmeno più essere il vero obiettivo di Renzi, che invece vuole semplicemente retrocederle a ente di secondo livello, ma questa è un’altra -triste- storia) potrebbe semplicemente raccontare cosa è successo a Palazzo Gentili in tutto questo tempo: niente. Niente se non beghe politiche, rincorsa alle poltrone e chiacchiere da bar.

Lunedì con la discussione della mozione di sfiducia da parte del consiglio è prevista una nuova scadenza (l’ennesima) per l’amministrazione Meroi che, se le cose dovessero andare bene per il Presidente (e male per noi), rimarrà a galla fino al 2015.

Dico “rimanere a galla” perché mi sembra davvero chiaro che non sarà possibile, nemmeno con una forte iniezione di fiducia da parte dei partiti della maggioranza (FI, Ncd, Udc e FdI), vedere grandi risultati da qui alla scadenza del mandato.

 

 

 

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