Provincia, Mazzoli: “nessun licenziamento e stipendi invariati”

Provincia, Mazzoli: “nessun licenziamento e stipendi invariati”

Politica - Il deputato Pd rassicura i dipendenti di Palazzo Gentili

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ALESSANDRO-MAZZOLI“Nessun dipendente delle Province perderà il posto di lavoro e gli stipendi rimarranno invariati. Con le modifiche in Senato al Ddl stabilità, abbiamo previsto una norma speciale che aumenta, per il personale delle Province, le garanzie ordinariamente previste per legge.”. Alessandro Mazzoli, deputato del Partito democratico, chiarisce quanto contenuto nella Legge di Stabilità in merito ai dipendenti delle Province in seguito alla conferenza stampa del presidente di Palazzo Gentili Marcello Meroi che nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme (leggi).

 

 

La nota di Alessandro Mazzoli

“Il Governo – spiega – ha voluto nella Legge di Stabilità una norma speciale che aumentasse le garanzie a difesa dei lavoratori delle Province, rinviando più avanti nel tempo i processi di mobilità ordinari e garantendo il confronto costante con i sindacati. Quindi, dal primo gennaio inizierà un lungo processo che durerà fino ad aprile del 2019 per completare il ricollocamento dei lavoratori presso le altre amministrazioni pubbliche, le Regioni ed i Comuni. Il ricollocamento sarà favorito anche dal divieto per Stato, Regioni ed enti locali di assumere altro personale al di fuori di quello proveniente dalle province, eccezion fatta per i vincitori di concorso, fino alla fine del 2016. Le norme della Stabilità finanziano inoltre i contratti dei dipendenti dei centri per l’impiego per tutto il 2015, in attesa dei decreti di attuazione della delega sul lavoro”.

Per garantire la prima fase della transizione, la Legge di Stabilità rende anche più flessibili i bilanci delle Province, con una rinegoziazione dei mutui che consentirà di non pagare gli oneri per il 2015 e con l’attivazione di un fondo immobiliare per valorizzare anche i patrimoni delle Province. “Nel frattempo – continua Mazzoli – il processo di attuazione delle Legge Delrio va avanti. Infatti, il modello concepito consente alle Città metropolitane e agli enti di area vasta di avere le risorse per svolgere le funzioni fondamentali, e quindi la manutenzione delle strade e la gestione dell’edilizia scolastica e l’assistenza ai Comuni. Il cammino di riforma degli assetti del territorio prosegue”.

Nei prossimi mesi proseguirà il confronto tramite l’Osservatorio nazionale e gli Osservatori regionali, per la definizione del destino delle altre funzioni gestite finora dalle Province. Alla prossima riunione di gennaio dell’Osservatorio nazionale il Governo ha invitato anche i sindacati, che comunque finora sono stati pienamente coinvolti nel processo di attuazione della legge Delrio, come stabilito dagli accordi firmati insieme.

Nello specifico, per quanto riguarda il personale delle Province, si prevede che:

  • entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge di stabilità saranno definite con decreto le procedure di mobilità del personale, in coerenza con i piani di riassetto organizzativo elaborati nel contesto degli Osservatori regionali già operanti;
  • entro 90 giorni dalla stessa data, viene determinato – assicurando le forme di partecipazione sindacale previste dalla normativa vigente – il contingente di personale che rimane assegnato alle Province e alle città metropolitane e quello da destinare alle procedure di mobilità;
  • soltanto dal 31 dicembre 2016 ed “esclusivamente in caso di mancato completo assorbimento dei soprannumeri e a conclusione del processo di mobilità tra gli enti”, potranno trovare applicazione le disposizioni ordinarie previste dall’art. 33, commi 7 e 8 del d.lgs. n. 165/2001 ed essere avviato il procedimento di collocamento in disponibilità  previsto;
  • il ricollocamento sarà favorito dal divieto di assunzioni per le Regioni e gli enti locali per gli anni 2015 e 2016 di personale diverso da quello delle Province in soprannumero, con la sola eccezione dei vincitori di concorso collocati in graduatorie approvate al 31 dicembre 2014.“Per garantire questa fase di transizione, con le modifiche in Senato al Ddl stabilità, sono stati resi più flessibili i bilanci delle Province e delle città metropolitane, consentendo loro – specifica Mazzoli – di “rinegoziare” le rate di ammortamento dei mutui in scadenza nel 2015 e provvedendo alla copertura per il funzionamento dei servizi per l’impiego attraverso il Fondo di rotazione per la formazione professionale e il fondo sociale europeo”.Inoltre, è prevista l’istituzione di un fondo con una dotazione complessiva di 525 milioni di euro, per il periodo 2016-2020, per la concessione di contributi in conto interessi a Comuni, Province e città metropolitane per mutui attivati nel 2015.Infine, ulteriori risorse potranno derivare alle Province dalla valorizzazione del loro patrimonio immobiliare non necessario all’esercizio delle funzioni fondamentali. Potranno conferire gli immobili, da destinare alla vendita o all’affitto, al fondo immobiliare esistente presso il ministero dell’Economia, in modo da ricavarne risorse per le proprie finalità istituzionali.“Tutto questo – conclude Mazzoli –  è fatto al fine di consentire che, durante i prossimi mesi si possa concludere il confronto con le Regioni per il riordino delle funzioni non fondamentali”.

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