Primarie centrodestra, Contardo: “Se non le fanno da nessuna parte, nemmeno a Viterbo”

Primarie centrodestra, Contardo: “Se non le fanno da nessuna parte, nemmeno a Viterbo”

Homepage - Forza Italia è spaccata, il centrodestra ritenta l'unità, ma non è facile e le primarie sembrano un miraggio: "Non possiamo pensare che si possano fare solo a Viterbo". Parola di Enrico Contardo, ex Pdl, ex Forza Italia (per un anno) e ora esponente di Noi con Salvini.

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Forza Italia è spaccata, il centrodestra ritenta l’unità, ma non è facile e le primarie sembrano un miraggio: “Non possiamo pensare che si possano fare solo a Viterbo”. Parola di Enrico Contardo, ex Pdl, ex Forza Italia (per un anno) e ora esponente di Noi con Salvini.

 

Come vede i movimenti dentro Forza Italia?

“La frattura che c’era a Viterbo era enorme e insanabile. Io non capivo perché qualcuno di destra dovesse votare quel partito che ha sostenuto tutti i Governi da Monti in poi. È un partito che si contorce su se stesso senza trovare una via d’uscita. Se la gente si stufa, come me, Ubertini e altri, benvengano scelte alternative legate al centrodestra”.

Che problemi ha Forza Italia viterbese?

“Problemi che vengono da lontano. Ci sono due gruppi che si sono trovate su posizioni diverse e non riescono a uscirne”.

C’è chi tira al centro e chi a destra, che posizione avete?

“Con Giulio Marini un ottimo rapporto, con Francesco Battistoni non ci siamo mai incontrati amministrativamente. Me ne sono andato perché in un partito così si perdeva solo tempo”.

Marini dice che vuole far rinascere Forza Italia guardando a destra

“Il problema è che il caos è generale, anche a livello regionale e a livello nazionale. Non si sa che voglio fare. Prima si avvicinano a Salvini, poi vogliono fare il governo con Renzi. La rivoluzione liberale di Berlusconi non è stata fatta e non possiamo riproporre una minestra riscaldata. In mancanza di idee nuove vengono fuori i vecchi problemi”.

Che farete nel centrodestra?

“Quello che fanno loro non lo so. Noi faremo la nostra strada e vedremo dopo le elezioni regionali e nazionali cosa succederà a Viterbo. Spero che si possa trovare una figura condivisa come candidato sindaco, se questo sarà possibile in molti dovranno fare un passo indietro”.

Che caratteristiche dovrebbe avere questa persona?

“Innanzitutto tanta pazienza. Poi deve essere capace a non spaccare il fronte e a non trovare veti. E non è semplice trovare qualcuno a cui chiedere, ma abbiamo un anno davanti e abbiamo ricominciato a parlare già per l’occasione dell’ultimo referendum ed è un buon segnale. Ora ciascuno di noi dovrà però pure pensare a se stesso a causa delle elezioni nazionali con il proporzionale”.

Quanto può valere Noi con Salvini a Viterbo?

“Alle scorse Europee prese circa il 6%, mi auguro anche qualcosa di più, anche il 10%. Se i sondaggi nazionali ci vedono al 12\14%, immagino che anche da noi ci sia questa possibilità”.

Primarie a Viterbo?

“Non sono mai stato un grande fan, potrebbero essere un buon modo per coinvolgere gli apparati e le persone, però bisogna essere chiari: se oggi i candidati dei Comuni capoluogo sono scelti da una Commissione creata a livello nazionale, non possiamo pensare che a Viterbo facciamo le primarie. Mi sembra una follia. A Latina e a Roma hanno scelto i coordinatori nazionali e regionali, non credo che a Viterbo si possano fare le primarie in queste condizioni”.

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