Ombre fa un passo di lato e salva Ludika. Poi la polemica: “Non c’è monopolio, scenario fantasioso”

Ombre fa un passo di lato e salva Ludika. Poi la polemica: “Non c’è monopolio, scenario fantasioso”

Cultura - E così Ombre Festival, in seguito ad un incontro con Ludika questa mattina, ha deciso di spostare in avanti la manifestazione andando ad occupare la finestra aperta tra 20 e 24 luglio

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Prevale il buon senso: Ombre Festival fa un passo di lato e lascia spazio a Ludika1243, salvo poi polemizzare sia con la manifestazione che con alcuni giornali: “Scenari fantasiosi come quello che ipotizza l’esistenza di un monopolio”.

Prima le buone notizie. Ombre Festival e Ludika1243 hanno trovato un accordo: grazie al buon senso dell’associazione Mariano Romiti (che organizza Ombre Festival) che, nonostante avesse in mano una delibera di Giunta in proprio favore, ha deciso di lasciare spazio a Ludika1243, rimasta con il cerino in mano ed ignorata dal Comune di Viterbo al momento dell’assegnazione degli spazi estivi alle varie realtà. Spazi che erano andati ad occupare anche quelli che usualmente il Festival medievale utilizza a San Pellegrino ogni estate. Tra questi, la vera pietra dello scandalo era San Carluccio (come indicato in questo articolo) già prenotata da Ombre Festival, ma fondamentale per Ludika.

E così Ombre Festival, in seguito ad un incontro con Ludika questa mattina, ha deciso di spostare in avanti la manifestazione andando ad occupare la finestra aperta tra 20 e 24 luglio. Fin qui le buone notizie. Al buon senso della scelta che permetterà a tutti di realizzare le proprie iniziative, si aggiunge una vena polemica marcata sia con Ludika che con alcuni giornali, tra i quali probabilmente c’è anche questo. “Ad ogni buon fine l’Associazione Romiti – scrive l’associazione stessa – proponeva a Ludika un incontro per risolvere insieme la problematica, ricevendo solo risposte prive di qualsiasi fondamento collaborativo. Ludika decideva quindi, senza sentire ragioni, di dare corso ad un’attività mediatica improntata all’autocommiserazione e al discredito altrui”.

L’associazione Romiti critica poi chi ha parlato di monopolio della cultura definendo questo “uno scenario fantasioso. Più che monopolio – conclude – ci piacerebbe sentir dire fermento culturale e di questo la città ne dovrebbe andare fiera”.

Le critiche però rimangono tutte in piedi. Non nei confronti della manifestazione Ombre, ma nei confronti dell’ente comunale. Se è vero che la vicenda si è risolta grazie al buon senso degli attori in campo, è vero anche che a portare la situazione vicina ad una guerra tra eventi è stato il Comune di Viterbo, incapace di programmare alcunché, né di proporre soluzioni.

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