Presidenza, Serra può vincere solo con la strategia altrimenti rischia di “essere cotto”

Presidenza, Serra può vincere solo con la strategia altrimenti rischia di “essere cotto”

Politica - Non sappiamo se Serra sia appassionato o meno di strategia. Certo è che la sua candidatura per la presidenza è bella incartata. Se il minestrone continua a bollire rischia di rimanerci bruciato dentro, ma a ben guardare ha in mano tutte le carte per chiudere la partita. Lo farà?

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Presidenza, se Serra vuole vincere deve forzare la mano. Ha tutte le carte per tentare uno scacco matto sullo scacchiere, ma lo farà?  Le consultazioni portate avanti dal Partito Democratico permettono di tracciare un quadro di grande incertezza. Non ci sono i numeri per consentire al cardiologo di spuntarla. Per salire sullo scranno più alto della sala d’Ercole servono 17 voti e i democratici ne hanno 12 in proprio. Devono quindi trovare intese e convergenze, ma le porte non sono affatto spalancate.

Tutti concordano su un punto: Serra è un buon candidato. Il nodo infatti è tutto politico. Il vero scoglio è rappresentato da Oltre le mura, che pesa 5 voti. Basterebbe una convergenza tra democrat e il secondo gruppo della maggioranza per raggiungere quota 17.

Ma i civici vogliono cogliere l’occasione dell’elezione del presidente per andare a regolare un po’ di conti nella stanza dei bottoni della giunta. Il Pd infatti ha 4 assessori (Ciambella, Ricci, Fersini e Delli Iaconi) mentre Oltre le mura si riconosce solo in Raffaella Saraconi. L’unica cosa che può spianare la strada al sammartinese è un rimpasto di giunta con l’ingresso di un nuovo assessore di Oltre le mura, operazione che metterebbe i civici nello stato d’animo giusto per dare il proprio ok a un presidente democratico. Ma l’operazione è congelata dalla ferrea volontà di Michelini a non mettere mano alla giunta.

Ed è proprio aprendo un’azione politica sulla giunta che Serra potrebbe sbrogliare la matassa. La strada possibile la si trova rispolverando i ricordi. Nel 2013 la giunta Michelini contava 7 assessori, l’ottavo (Antonio Delli Iaconi) è entrato in scena in un secondo momento quando è saltata la possibilità di Serra presidente del consiglio per effetto del patto dell’Union Printing e si è quindi andati a dare una presenza politica in giunta ai “renziani”. Se Serra vuole la presidenza ha nelle proprie corde la mossa di “richiamare” il suo assessore lasciando un posto vuoto in giunta. Posto che andrebbero a occupare quelli di Oltre le mura in cambio dei voti necessari a eleggere il cardiologo presidente.

In sostanza Serra può rompere la volontà di Michelini a non mettere mano alla giunta con una mossa tutta interna al suo sottogruppo che conta 4 consiglieri (compreso lui) e l’assessore Delli Iaconi. Il non fare questa mossa rischia di esporre l’aspirante presidente a un qualche tipo di sorpasso. Sorpasso di cui probabilmente beneficerebbe Maurizio Tofani, magari con qualche triangolazione sulla minoranza.

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