Presidenza, la vicepresidenza alla minoranza per chiudere la partita?

Presidenza, la vicepresidenza alla minoranza per chiudere la partita?

Politica - La vicepresidenza alla minoranza per attivare quelle convergenze parallele che potrebbero sbloccare la situazione nella partita per il successore di Filippo Rossi.

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Presidenza, parola d’ordine: uscire dall’incartamento. La maggioranza di Leonardo Michelini deve trovare una soluzione per l’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale. La data fissata per il voto è quella di giovedì 19 febbraio, tra una settimana.

Al momento però il cavallo lanciato nella corsa non ha abbastanza fiato. Francesco Serra infatti non ha i voti per farcela. Non per sfiducia verso la sua persona, ma perché questa votazione è diventata una questione politica, dove le forze civiche della maggioranza cercano di riequilibrare la situazione interna.

Una situazione che vede un Pd “pigliatutto”: 4 assessorati, il vicesindaco, tre presidenze di commissione e ora l’ambizione dello scranno più alto della sala d’Ercole. A dispetto di alleati molto ristretti, soprattutto Oltre le Mura. La lista civica quindi vuole cogliere l’occasione per spuntare un secondo assessore.

A non voler accettare questa dinamica il sindaco Michelini che ha già detto il suo “no, grazie” sull’argomento rimpasto. Una roba che rischia di tenere quindi divisi i due maggiori gruppi della maggioranza ad oltranza. E come si trova la quadra per l’elezione in questo contesto?

Una strada che sta balenando in diverse menti è quella della convergenza con alcuni ambienti della minoranza, magari offrendo la vicepresidenza a un loro esponente. Una prospettiva che potrebbe reggere in fase d’elezione del presidente e del suo vice, ma che rischia di innescare una serie d’effetti negativi sullo stato di salute della maggioranza stessa, determinando di fatto un processo di formazione di una nuova maggioranza. L’operazione infatti, pallottoliere alla mano, potrebbe funzionare ma solo in presenza di “franchi tiratori” al contrario. Tradotto: consiglieri che nel segreto dell’urna siano pronti a votare fuori dall’ordine di scuderia. Andando con tutto questo a inasprire sempre di più il clima. I due candidati possibili per la presidenza rimangono Serra e Maurizio Tofani.

 

 

 

 

 

 

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