Polveri sottili: nella Tuscia si respira aria pulita, o quasi

Polveri sottili: nella Tuscia si respira aria pulita, o quasi

Homepage - Secondo i dati forniti da Arpa solamente a Civita Castellana c'è stato uno sforamento nel limite di polveri sottili nell'aria per 16 volte durante l'anno, ma la legge ne prevede un massimo di 35.

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Stando ai telegiornali nazionali attualmente il nemico pubblico numero 1 sono le polveri sottili. Un nemico insidioso perché invisibile, rispetto a quello di qualche settimana fa: l’Isis. Le polveri sottili, infatti, sono microparticelle più piccole dei nostri globuli rossi, che quotidianamente respiriamo per via dello smog e delle emissioni di combustibile. Nel bersaglio ci sono Roma e Milano, le due città in cui i livelli di polveri sottili sono fuori scala da giorni, tanto da far passare gli amministratori ad azioni serie: targhe alterne nella prima e blocco totale del traffico nella seconda. L’aumento dei livelli di polveri sottili, però, è dovuto anche al fatto che in gran parte dell’Italia non piove da due mesi, stessa situazione nella Tuscia –  ad appena 80 chilometri dalla Capitale – ma qui il discorso è, fortunatamente, diverso.

A rassicurarci, infatti, arrivano i dati dell’Arpa con le sue ultime rilevazioni del 23 dicembre a Viterbo, Acquapendente e Civita Castellana. A Viterbo, l’ozono registrato mercoledì scorso è 28 (la soglia d’allarme è di 240), anidride carbonica 92 (limite 200) e le polveri sottili sono 27 microgrammi per metro cubo (limite 50). Nonostante l’intenso traffico di auto nei giorni pre-festivi, infatti, il capoluogo rientra perfettamente nei limiti imposti dalla legge.

Simile la situazione ad Acquapendente, dove ozono e anidride carbonica sono rispettivamente a livello 37 e 29, mentre le polveri sottili, arrivano appena a 15, sempre considerando una soglia d’allarme di 50.

Va un po’ peggio, invece, a Civita Castellana dove le polveri sottili il 23 dicembre hanno toccato il limite massimo di 50 per 24 ore, il che ha fatto scattare un piccolo allarme. La situazione, però, non è drastica. La legge, infatti, prevede che si possa sforare per 35 volte durante l’anno, mentre Civita Castellana durante il 2016 ha toccato o superato la quota massima di polveri sottili solamente per 16 volte.

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