Polveri sottili, l’Arpa registra la situazione peggiore a Civita Castellana

Polveri sottili, l’Arpa registra la situazione peggiore a Civita Castellana

Homepage - Polveri sottili, da inizio 2018 cinque sforamenti dei limiti a Civita Castellana. Nessuno sforamento nelle centraline di Viterbo e Acquapendente. La situazione nei punti di rilevamento della Tuscia non è allarmante ma inevitabilmente l'aria è inquinata dalle polveri sottili e ultrasottili anche a queste latitudini.

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Polveri sottili, da inizio 2018 cinque sforamenti dei limiti a Civita Castellana. Nessuno sforamento nelle centraline di Viterbo e Acquapendente. La situazione nei punti di rilevamento della Tuscia non è allarmante ma inevitabilmente l’aria è inquinata dalle polveri sottili e ultrasottili anche a queste latitudini.

La legge fissa in 50 microgrammi per metrocubo per le prime mentre le seconde non sono ancora normate nel nostro Paese. Esiste una norma europea che non fissa però il limite giornaliero ma solo quello annuale (di 25 microgrammi al metrocubo). A Civita Castellana la presenza media del Pm10, dal primo gennaio al 6 giugno, è di 22 microgrammi per metrocubo. Nel capoluogo la media è di 19 microgrammi per metrocubo mentre ad Acquapendente 15. Per offrire un riferimento di paragone vanno considerati dati, sempre registrati da Arpa Lazio, in altre centraline regionali. A Roma il valore medio del periodo in zona Tiburtina arriva a 30, a Bufalotta siamo a 28, a Corso Francia ancora 28.

Poi c’è la situazione delle micropolveri: Pm2,5. Quattro volte più piccole del Pm10. Tecnicamente il Pm10 è costituito da polvere, fumo, microgoccie di sostanze liquide denominato in gergo tecnico aerosol. Un insieme di particolati, ovvero particelle solide e liquide disperse nell’aria con dimensioni relativamente piccole.
Secondo ricerche sperimentali su pazienti di città degli Stati Uniti e Milano il particolato riduce l’aspettativa di vita di 1-2 anni. Il Pm10 aumenta l’asma tutto l’anno e le bronchiti in inverno. Poi c’è il Pm2,5, le polveri ultrasottili, che è considerato un probabile fattore di rischio per l’insorgenza di tumori.

Le prime posizioni della classifica stilata da Greenpeace delle città con l’aria più inquinata da polveri sottili sono tutte occupate da realtà del Nord. Frosinone è la prima del Centro-sud, al nono posto. Il Viterbese non registra situazioni da bollino rosso ma comunque gli sforamenti di Civita Castellana sono sicuramente un campanello d’allarme.

Foto Fisioterapy Center

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