Poggino. Attanasio, Tuscia Petroli: “E ora serve l’intervento delle amministrazioni”

Poggino. Attanasio, Tuscia Petroli: “E ora serve l’intervento delle amministrazioni”

Homepage - Un mese per rifondare con un nuovo spirito l’identità del Poggino: nel cuore della cordata di imprenditori che sta rilanciando la zona produttiva della città c’è Alberto Attanasio, di Tuscia Petroli.

ADimensione Font+- Stampa

Un mese per rifondare con un nuovo spirito l’identità del Poggino: nel cuore della cordata di imprenditori che sta rilanciando la zona produttiva della città c’è Alberto Attanasio, di Tuscia Petroli.

 

C’è un grande fermento, come si vive questa fase?

“Con entusiasmo, da 20 anni opero al Poggino ed è la prima volta che da un incontro di imprenditori è nato effettivamente un contenitore di idee così. C’è entusiasmo per il futuro delle nostre aziende”.

 

L’area commerciale e produttiva potrebbe diventare davvero un parco. Come?

“C’è una vera prospettiva di sviluppo per le imprese e in un periodo economico come questo il primo tentativo da fare è quello di rafforzare la presenza sul territorio. Ora serve una partnership con le amministrazioni locali per poter offrire al cittadino servizi essenziali e quindi costituire una alternativa all’altezza della grande distribuzione”.

 

Dall’agenda politica sembra emergere questa urgenza. Se ne è parlato anche in Consiglio comunale grazie ad una interrogazione di Chiara Frontini.

“Sono 20 anni che il Poggino è sempre stato solo un luogo nel quale prendere i voti e poco più. Mi auguro che ci sia un deciso intervento a sostegno delle aziende. Ci sono oltre tre mila persone che mensilmente arrivano in questa zona e tutte hanno a che fare con strade e servizi non all’altezza. Serve l’intervento dell’amministrazione. Ora ci sentiamo abbandonati a noi stessi, e da soli è difficile”.

 

Un sogno per il 2017?

Abbiamo fatto consorzi, spa, ma poi sono andate nel dimenticatoio. Ci sono progetti vecchi anni che non hanno trovato concretizzazione. Ad esempio per l’assetto viario centrale da sistemare, servizi all’altezza da fornire come quelli energetici e le fonti di energia rinnovabile. Alla fine si promette e non si mantiene. Per chi vive ogni giorno nel Poggino è arduo, perché ogni giorno bisogna aver a che fare con una utenza che richiede servizi che non vengono offerto. Abbiamo più aziende di un centro commerciale, ma non riusciamo ad essere all’altezza”.

 

Perché non siete riusciti a fare pressione sull’amministrazione?

“Non abbiamo mai trovato una coincidenza tra le nostre esigenze e le possibilità dell’amministrazione. Peccato, si poteva attivare un importante bacino di sviluppo dell’economia”.

 

A volte basta davvero solo la volontà?

“Conosco la gran parte degli imprenditori del Poggino. La chat (ve ne abbiamo parlato qui, ndr) ha funzionato perché ha permesso di sviluppare le idee senza incontri e riunioni che avrebbero tolto tempo alle nostre imprese. È una cosa avviata da poco, ma siamo già contenti del risultato. Nel futuro ripeteremo l’esperienza per promuovere e migliorare il Poggino”.

 

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune