Piccioni: la soluzione tramite ennesimo confronto con Università e divieti per i privati

Piccioni: la soluzione tramite ennesimo confronto con Università e divieti per i privati

Homepage - Questa mattina l’assessore all’ambiente del comune di Viterbo Andrea Vannini insieme al prof. Andrea Amici del dipartimento Dafne dell’Unitus ha presentato alla stampa una nuova ordinanza stilata per obbligare i privati a mettere in pratica dei comportamenti che impediscano ai piccioni di nidificare.

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Un altro studio da effettuare: per i piccioni la soluzione non si trova, il Comune è sempre fermo al palo e intanto chiede ai cittadini di non alimentare i colombi. Questa mattina l’assessore all’ambiente del comune di Viterbo Andrea Vannini insieme al prof. Andrea Amici del dipartimento Dafne dell’Unitus ha presentato alla stampa una nuova ordinanza stilata per obbligare i privati a mettere in pratica dei comportamenti che impediscano ai piccioni di nidificare. “Questa è la base di partenza – ha spiegato Vannini – per poi mettere in pratica altri interventi da studiare insieme al Dafne”.

Il comune di Viterbo secondo il prof. Amici dovrà seguire semplicemente un piano provinciale, già definito, che prevederebbe una serie di interventi da mettere in pratica all’unisono. Difficile però capire quali, alle domande specifiche Amici e Vannini hanno rimandato ad una seconda fase.

 

Quel che non torna però sono i tempi.

Già da due anni su La Fune abbiamo raccontato le vicende legate alla sovraffollamento della popolazione dei piccioni che conterebbe, secondo un altro studio del Dafne presentato un anno fa in commissione, circa 7mila esemplari in città (qui). Studio che costato qualche migliaio di euro al Comune di Viterbo.

Lo studio da affidare al Dipartimento era stato annunciato ancora un anno prima. Il 3 ottobre del 2013 infatti l’assessore Ricci ai microfoni di Radio Verde aveva annunciato la richiesta di un parere scientifico (leggi qui). Parere scientifico che era arrivato un anno fa e che anche allora incoraggiava un altro studio scientifico (leggi qui). Oggi è arrivata l’ordinanza e in conferenza stampa per un’altra volta il comune di Viterbo ha indicato la strada di un ulteriore parere che dovrà dare il Dafne. “Per la fase due – ha spiegato l’assessore – dovremo confrontarci con i tecnici del Dafne”.

L’assessore Vannini, subentrato poi a Ricci come assessore titolare della delega, alla domanda su questi continui rimandi al Dafne, ha risposto che “una ordinanza del genere non era mai stata fatta prima”. Andrea Amici invece ha spiegato che bisognerà seguire il piano provinciale che permetterà di bypassare il confronto con il Ministero dell’Ambiente, risparmiando tempo e fatica. Quel che ci domandiamo e se fossero necessari così tanti studi per capire di dover seguire un piano già stilato.

Oggi ci saremmo aspettati un piano operativo, però i cittadini dovranno accontentarsi di una ordinanza che vieta di dar da mangiare ai piccioni, e che ordina ai proprietari di edifici nell’ambito urbano, inclusi gli enti pubblici, di provvedere a proprie spese alla pulizia dei luoghi nei quali i piccioni nidificano, di impedire l’accesso ai piccioni in quegli spazi dove possono nidifcare tramite reti, griglie o altro, di impedire ai piccioni di sostare nei terrazzi tramite dissuasori. “Nel breve periodo non ci saranno sanzioni. Ora partirà una campagna di informazione, daremo consulenza – ha spiegato Vannini – poi nel medio lungo periodo una chi non si mettesse in regola potrà in extrema ratio anche essere sanzionato”. Quel che è certo però è che i piccioni dalla città non se ne andranno, perché sarebbe impossibile farli andare via tutti. “Le misure – ha concluso – serviranno per ridurne la popolazione”.

Foto Fisioterapy Center

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