Piano vendita patrimonio comunale – 5 Stelle: “Sono uguali a chi c’era prima”

Piano vendita patrimonio comunale – 5 Stelle: “Sono uguali a chi c’era prima”

Politica - "Si è cambiato per non cambiare nulla", così Gianluca De Dominicis commenta guardando il piano di vendita del patrimonio comunale.

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L’amministrazione Michelini presenta un piano di vendita di pezzi del patrimonio comunale: appartamenti e negozi. Il Movimento Cinque Stelle attacca: “E’ una svendita, siamo contrari”.

IL COMUNICATO DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE

L’amministrazione Michelini persevera nella volontà di svendere il patrimonio dei cittadini; il piano alienazioni presentato in terza commissione prevede infatti la svendita di diversi immobili di proprietà comunale.

Il punto, di non poco conto, è che alcuni di questi immobili sono attualmente locati ad uso privato o commerciale e quindi generano un reddito per l’amministrazione.

Non ci troviamo di fronte perciò a situazioni di morosità che potrebbero far diventare allettanti le possibilità di cedere gli immobili pur di rientrare del dovuto, bensì a locali affittati che creano un reddito a fronte di un basso valore commerciale in caso di vendita; questo dovuto sia all’attuale contrazione del mercato immobiliare sia alla procedura di vendita attraverso asta pubblica, che di solito avviene con ribassi importanti.

Nel caso dei due alloggi compresi nell’elenco poi, il quadro è a nostro avviso ancor meno condivisibile; gli appartamenti verranno venduti quando potrebbero invece essere destinati al sociale permettendo una decorosa locazione a due famiglie in difficoltà senza costi per l’amministrazione che è già proprietaria degli stessi.

Ci siamo espressi in maniera contraria a questa proposta perché non capiamo il senso dello svendere le proprietà di tutti i viterbesi per un’operazione che appare unicamente mirata a far cassa.

Non accettiamo nemmeno la giustificazione secondo la quale in gran parte il piano rispecchia quanto già fatto dalla precedente amministrazione; una operazione a nostro giudizio sbagliata prima, lo è anche ora indifferentemente da chi la fa; usiamo tale indicazione invece per riaffermare quello che ormai è, tristemente, il nostro “motto ufficiale”: “si è cambiato per non cambiare nulla”.

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