Piano industriale Francigena, trasporto pubblico da profondo rosso e parcheggi gallina dalle uova d’oro

Piano industriale Francigena, trasporto pubblico da profondo rosso e parcheggi gallina dalle uova d’oro

Politica - 12 prepensionamenti e blocco del turn over fino al 2016, più tutta una serie di misure di breve gittata. Questa la ricetta Curcio per rimettere in ordine i conti Francigena, ma l'obiettivo è tirare a campare o rilanciare l'azienda?

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piazza comunePalazzo dei Priori ha attualmente una sola municipalizzata che gestisce, sul territorio cittadino, tutta una serie di servizi. Alcuni sono in profondo rosso, altri rappresentano delle vere e proprie galline dalle uova d’oro. Negli scorsi giorni l’amministratore unico Cesare Curcio ha presentato ai consiglieri della quinta commissione un piano industriale che tratteggia i volti e i conti dell’azienda fino al 2016. Cosa dicono i numeri?

 

Trasporto pubblico locale, scuolabus, parcheggi, farmacia La Quercia, farmacia Santa Barbara, settore tecnologico. A Viterbo tutto questo va sotto un’unica parola: Francigena. 93 unità di personale, di cui 76 risultano (da informazioni sul sito della stessa società) inquadrate con contratto di lavoro da autoferrotranvieri; 7 con contratto del commercio e 10 con contratto farmacie. Praticamente un esercito di autoferrotranvieri.

 

Riflettori puntati quindi sul trasporto pubblico urbano. Non è un mistero che nella città dei papi la gente non prende l’autobus. Non è stata fatta alcuna politica di incentivazione del mezzo comunale, nessuna di disincentivazione del mezzo privato. Ergo il sistema degli autobus viterbesi rappresenta un vero e proprio buco nero per le casse della municipalizzata. Sul piano industriale 2014 leggiamo un passivo previsto di 690mila euro. Passivo che nel 2015 dovrebbe toccare cifra 760mila e nel 2016 approdare a 766mila euro. Non male per un servizio di cui usufruiscono in pochissimi. Forse è il caso di andare un po’ oltre alla ricetta fornita nel piano industriale: puntare al recupero dei biglietti “evasi” dai “portoghesi” e super-tariffa per le tratte sopra i 20 chilometri di distanza.

 

Il buco del TPL è in buona sostanza rattoppato dagli incassi del sistema parcheggi. In attivo previsto nel 2014 per 688.423 euro, per il 2015 è stimato un + 839.977 e il 2016 prevede un attivo leggermente inferiore e pari a 839.449 euro.  Una vera e propria gallina dalle uova d’oro, tolta la quale la società partecipata sarebbe passata già a miglior vita.

 

Spulciando il piano industriale balza all’occhio una consistente flessione prevista sul servizio tecnologico in questi tre anni. 2014 ci dà un + 121.714 euro; il 2015 un + 78.819 e il 2016 ancora 400 euro in meno di attivo. Tutto questo perché si prevede un calo del valore della produzione annuale. Una sessantina di migliaia di euro di passivo arrivano (nel triennio) anche dal servizio scuolabus.

 

Il dato più “chiacchierato” è però quello delle farmacie comunali. Qui i conti sballano generando una passività lieve. Il trand indicato per quella di Santa Barbara è il seguente: -25mila euro circa (2014); – 11.345 (2015) e + 4500 euro nel 2016. Quella de La Quercia vede: -27mila euro circa (2014); -33mila euro circa (2015) e -30mila nel 2016. 

 

Le domande che ci frullano in testa sono queste: il piano industriale delinea davvero una strategia per il mantenimento e il rilancio dell’azienda? Francigena sarà in grado nei prossimi anni di garantire i posti di lavoro dei dipendenti (nel piano industriale si parla di 12 prepensionamenti e blocco del turn over, quindi si vanno a perdere 12 posti di lavoro)? Sarà in grado di garantire una qualità dei servizi accettabile? Sarà in grado, con margini così stretti sul fronte dei numeri di sopravvivere?

 

Siamo veramente certi che non ci siano margini per il rilancio della società? Che non sia possibile migliorare gli incassi di autobus e parcheggi? Che non sia possibile pensare a un sistema integrato tra i due settori e una politica capace di spingere i viterbesi verso l’utilizzo dell’autobus? Siamo sicuri che il settore tecnologico ha raggiunto l’apice del business possibile?

 

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