Piani Integrati, Santucci: “va bene il principio del pubblico che decide, ma si decidano le opere giuste”

Piani Integrati, Santucci: “va bene il principio del pubblico che decide, ma si decidano le opere giuste”

Politica - Sul dibattito dei Piani Integrati interviene Gianmaria Santucci, leader di Fondazione: "ci sono delle pratiche che hanno già avuto un parere tecnico favorevole. Quindi non capisco perché occorra ripartire per forza da zero. Bisognerebbe parlare con questi privati e vedere se i piani integrati che avevano presentato possono coincidere con l’idea di città dell’amministrazione"

ADimensione Font+- Stampa

Piani integrati, l’assessore all’urbanistica da tempo va annunciando il cambio di strategia del comune di Viterbo, da lui fortemente voluto. Un cambio di prospettiva (da privato>pubblico a pubblico>privato), rispetto al passato quando la città era amministrata dal centro destra, che però non convince del tutto l’opposizione. Gianmaria Santucci (Fondazione) è uno di quelli che concorda sul principio, ma non nella sua attuazione.

 

Insomma cambia la prospettiva, ma qualcosa non vi convince. Cosa?

“Sul principio che sia l’amministrazione a disegnare il modello di città siamo d’accordo, ma a Viterbo non c’è emergenza abitativa, non servono case, uffici o negozi. Il punto è capire quale città vogliamo e considerare che per farla ci vorranno i soldi dei privati. In delibera però di tutto ciò non c’è nulla. Si voleva solamente bocciare i vecchi piani integrati perché quelli presentati nel 2005 non sono considerati in linea con le linee guida stabilite oggi”.

 

Ma se quei piani non collimano con l’idea di città che anche Lei ritiene debba essere esclusiva dell’amministrazione, perché approvarli?

“Ci sono delle pratiche che hanno già avuto un parere tecnico favorevole. Quindi non capisco perché occorra ripartire per forza da zero. Bisognerebbe parlare con questi privati e vedere se i piani integrati che avevano presentato possono coincidere con l’idea di città dell’amministrazione. Non ha senso bocciare procedure a prescindere perché presentate nel 2005. Qua invece li bocciano dicendo che non permetteranno di costruire in aree agricole. Ma non dicono che quei piani sono già stati bocciati dal parere dei tecnici”.

 

Prossimi passi?

“Vogliamo anche capire quali saranno le opere che i privati faranno per l’interesse pubblico. Ad esempio la maggioranza vuole fare il sottopasso ferroviario a Villanova, che costerà tantissimo, se solo pensiamo che l’allargamento della Cassia costa 3 milioni di euro, quanti metri cubi dobbiamo permettere di costruire ai privati per avere in cambio quell’opera? Noi vorremmo ad esempio la complanare a Santa Barbara che costerebbe molto meno, 800.000€. C’è poi un altro tema: perché per favorire il viaggio di chi arriva da fuori Viterbo chiediamo i soldi ai cittadino di Viterbo invece che chiederli alla Provincia o alla Regione?”

 

Ricci è sordo alle vostre richieste?

“È una persona competente e disponibile, ma è schizofrenico. In commissione ci ascolta e collabora, quando poi parla con i giornalisti sembra un altro”.

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune