Persona dell’anno 2015: Galeotti, Rossi, Matteucci e gli altri eliminati

Persona dell’anno 2015: Galeotti, Rossi, Matteucci e gli altri eliminati

Cronaca - Ecco chi si è fermato ad un passo dalla short-list della Persona dell’anno 2015, che indicheremo domani.

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Mauro Galeotti, Filippo Rossi, Lucio Matteucci, il Bullicame e la Macchina di Santa Rosa: ad un passo dalla short-list della Persona dell’anno 2015 che indicheremo domani (a proposito continuate a dirci cosa ne pensate, qui la selezione) si sono fermati queste cinque persone.

Non tutte lo sono, ovviamente il Bullicame e la Macchina di Santa Rosa sono concetti molto più ampi. Vi spiegheremo ora il perché comunque queste persone secondo hanno inciso sulla città in modo sostanziale. Hanno lasciato un segno, un qualcosa da ricordare e hanno fatto parlare di sé.

Come abbiamo già spiegato ieri in questa lista non ci sono gli esempi positivi, né quelli negativi, ma solo coloro che hanno lasciato un segno e dal quale segno si riparte. Un modo anche per riflettere sulla comunità-Viterbo e capire cosa è successo e che rilevanza ha avuto.

 

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Mauro Galeotti sta in questa top10 perché la sua protesta contro il Vescovo Lino Fumagalli contro la cacciata delle Clarisse è un fatto storico. Il suo urlo “vergogna!” ancora echeggia per Viterbo e nessuna persona prima di lui aveva osato contestare pubblicamente in maniera così veemente il Vescovo di Viterbo. Un fatto storico.

Filippo Rossi rientra nei dieci perché il suo atteggiamento ondivago è stato un simbolo in questa Viterbo 2015. Ha urlato ai quattro venti, scritto su Facebook qualsiasi cosa gli passasse per la testa, ha protestato in maniera spesso condivisibile (almeno per noi) sull’operato dell’amministrazione Michelini. Il consigliere di Viva Viterbo però ha però sempre abbassato la testa e alzato la mano per votare nel momento del bisogno in Consiglio comunale. Di fatto le sue parole e i suoi gesti non passano mai inosservati. Qualsiasi cosa fa, lascia il segno.

Lucio Matteucci, il fondatore di Viterbo Civica, è riuscito a portare all’attenzione della Città una associazione. E per un’associazione non è un fatto semplice di questi tempi (a meno che non sei Moderati e Riformisti e non hai il sindaco come presidente) riuscire ad incidere così nell’agenda politica. Sgrammaticato politicamente, da qualcuno considerato un qualunquista, Matteucci ha creato anche un gruppo Facebook che è diventato un social network nel social network, è la piazza viterbese. Che piaccia o no è il luogo nel quale si discute, dove maggioranza e opposizione se le dicono di santa ragione e dove in molti cittadino dicono la loro.

Le ultime due voci non sono persone. Il Bullicame lo inseriamo perché il suo declino inarrestabile ha tenuto banco per tutto l’anno. Non ha spostato consensi, ma è sempre stato presente. Attraverso il suo declino, come attraverso l’epopea quotidiana dei lavoratori pendolari, è possibile.

Infine la Macchina di Santa Rosa, in senso ampio e non solamente legato dal Trasporto di Gloria. Dalle discussioni sul Museo della Macchina alle liti tra Sodalizio dei Facchini e Comune di Viterbo, dalla realizzazione della nuova Macchina al lungo dibattito sulla presenza di Fiore del Cielo ad Expo, dalla mancata esposizione in piazza per Natale all’apertura di nuove frontiere: prima di quest’anno nessuno aveva infatti mai pensato di esportare fisicamente la Macchina fuori da Viterbo. Un dato nuovo dal quale si riparte.

 

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