Per Quintarelli-assessore in realtà ci sono tempi stretti: alle porte le elezioni provinciali

Per Quintarelli-assessore in realtà ci sono tempi stretti: alle porte le elezioni provinciali

Homepage - L’ipotetica nomina ad assessore di Mario Quintarelli (retroscena svelato da noi) e le voci di qualche malumore nato dopo la riunione di maggioranza pacifica di Bagnaia di lunedì scorso (come abbiamo scritto qui) avrebbero in realtà un terreno non “comune”.

ADimensione Font+- Stampa

Quintarelli in Giunta, più fioroniani in Consiglio e più peso popolare alle prossime elezioni provinciali. Ecco perché si parla del nuovo assessore e perché i tempi, anziché essere ininfluenti, invece stringono. Eccome se stringono.

L’ipotetica nomina ad assessore di Mario Quintarelli (retroscena svelato da noi) e le voci di qualche malumore nato dopo la riunione di maggioranza pacifica di Bagnaia di lunedì scorso (come abbiamo scritto qui) avrebbero in realtà un terreno non “comune”. Nel senso che il terreno sul quale si giocherebbe la partita sarebbe su un altro campo: non quello di Palazzo dei Priori, ma Palazzo Gentili.

Secondo la normativa l’incarico dei consiglieri comunali dura appena due anni che scadono proprio in queste settimane. Non solo. Anche il mandato del presidente, che invece ipoteticamente dura 4 anni, scade a giugno in quanto Mauro Mazzola non avrà più le caratteristiche per rimanerlo. A Tarquinia sono infatti in programma le elezioni comunali che non lo vedono candidato e quindi andrà a rinnovo tutta l’amministrazione provinciale.

Che cosa c’entra questo con Palazzo dei Priori? C’entra perché il Consiglio e il presidente della provincia vengono eletti dai Consigli comunali con un voto ponderato. Far assessore Mario Quintarelli, che è l’ex dissidente più ben visto dai fioroniani, avrebbe dunque un doppio vantaggio. Il primo è quello di avere un assessore “non-nemico” in giunta, il secondo è quello di avere un voto in più (che conta tanto essendo le elezioni con voto ponderato) per le elezioni provinciali che sono alle porte che deriverebbe dall’ingresso in Consiglio di un consigliere di puro ordine fioroniano. Il primo dei non eletti dovrebbe essere Aldo Bellocchio, se non Francesco Stefani come risulterebbe da un riconteggio. Cambierebbe poco perché entrambi sono considerati di area popolare e garantirebbero più di Quintarelli al momento del voto per le provinciali.

Ecco anche perché i tempi sembrano stringere e già dalla prossima settimana si potrebbe vedere il sindaco Leonardo Michelini arrivare ad una decisione. Sempre che questa lettura dei fatti non crei qualche fastidio ai serra-panunziani che potrebbero far esplodere quella finta pace decantata da tutti.

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune