Per la gestione dei migranti serve esperienza: chi gestisce il Cas di via Bianchi ce l’ha?

Per la gestione dei migranti serve esperienza: chi gestisce il Cas di via Bianchi ce l’ha?

Homepage - Le decine di migranti sono arrivati nel fine settimana scorso, dopo settimane di polemiche. C’è chi di no a prescindere, c’è chi dice no perché troppi in un luogo solo e preferisce la distribuzione sul territorio e c’è chi invece ha deciso di affidare la gestione di un processo così delicato a chi forse non ha la giusta esperienza.

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In via Bianchi ci sarebbe grande tensione, colpa di un assembramento forzato e affidato a chi non ha la giusta esperienza. Oggi i genitori della scuola che si trova di fronte al Centro di accoglienza straordinario, si riuniranno in un incontro. Prevista una grande partecipazione e qualcuno potrebbe anche minacciare di ritirare i figli dalla scuola se la situazione non dovesse cambiare.

Le decine di migranti sono arrivati nel fine settimana scorso, dopo settimane di polemiche. C’è chi di no a prescindere, c’è chi dice no perché troppi in un luogo solo e preferisce la distribuzione sul territorio e c’è chi invece ha deciso di affidare la gestione di un processo così delicato in emergenza senza (forse) cercare chi ha la giusta esperienza.

Almeno appare così stando alle parole del presidente della Fondazione Caffeina che dovrà fornire i servizi più importanti Andrea Baffo nei giorni scorsi sulle pagine del Messaggero ha rivendicato l’esperienza fatta alcuni anni fa con 18 siriani ospitati per 10 giorni in un progetto di peace keeping. Una esperienza non sufficiente perché non paragonabile minimamente al lavoro da svolgere in una situazione delicata come quella che si sta creando in via Bianchi. La mediazione culturale e l’assistenza psicologica, infatti vanno molto oltre i semplici servizi “culturali” di cui parlava Baffo. Un affidamento dunque che fa già discutere, del quale non si riesce a trovar traccia. Baffo ha parlato di bando, ma non si capisce ancora se sia stato invece un affidamento diretto o d’emergenza ad una immobiliare che si serve poi dei servizi di Caffeina o se invece sia stato fatto tramite una procedura più trasparente come quella della manifestazione di interesse per l’assegnazione dei servizi di prima accoglienza.

Il sindaco Leonardo Michelini intanto chiama alla calma, mentre alcuni si sorprendono che qualcuno all’interno del Cas possa litigare. Di fatto come in tutti i gruppi di persone tenuti in grande compressione, in una situazione difficile, è una cosa normale che ciò possa accadere: ecco perché serve esperienza nella gestione di queste situazioni.

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