Per cambiare, non cambiare. Questa volta lo dico davvero

Per cambiare, non cambiare. Questa volta lo dico davvero

Editoriali - Per cambiare, non cambiare. Questa volta lo dico seriamente, senza prese in giro di quello slogan sfortunato che fu di Giulio Marini.

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sindaciPer cambiare, non cambiare. Questa volta lo dico seriamente, senza prese in giro di quello slogan sfortunato che fu di Giulio Marini. Cambiare le deleghe degli assessorati e scambiarle tra persone della stessa giunta non serve a niente. Se non a riempire un po’ la pancia di chi critica e a farli star buoni. Ridistribuire i ruoli serve a poco, si rallenterà il lavoro, che già di per sé è stato parecchio lento, e porterà gli attuali assessori a dover riprendere le misure con gli uffici, i progetti, etc.

Per cambiare, non serve cambiare deleghe, ma atteggiamento e se il lavoro svolto finora non ha dato i frutti sperati, meglio cambiare persone e rifare la giunta. Perché accollarsi il rischio che chi non è stato in grado di fare quel che ci si aspettava porti questi risultati in un altro assessorato? Ha in ragione in questo Zero Waste che, commentando la possibilità di cambio deleghe tra Ricci e Saraconi (leggi), oggi è intervenuta con un comunicato stampa molto lucido del quale riprendo la chiosa. “Vogliamo persone e una conduzione politica responsabile, non giochi di prestigio. Se proprio vogliamo cambiare, basta con la tecnica dilatoria del cambio banco”.

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