Pd, tra popolari e non-popolari volano parole grosse

Pd, tra popolari e non-popolari volano parole grosse

Politica - Ancora prima di cominciare il Consiglio comunale il clima tra popolari e non-popolari ha raggiunto un altissimo livello di tensione. Nella partita anche due articoli del Corriere di Viterbo che hanno fatto avvelenare i non-popolari

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Il Pd viterbese è allo sfacelo, distrutto da una guerra interna come poche ce se ne ricordano. E così che oggi ci sia l’accordo sul nome o che non ci sia, la frittata ormai è stata fatta. Nelle pagine del Corriere di Viterbo in questi giorni sono stati pubblicati due articoli che hanno contribuito ad accendere e rendere sempre più aspro lo scontro all’interno del Pd, tanto da far intervenire la consigliera Melissa Mongiardo con un duro post su Facebook. Andando con ordine, perché la confusione che si genera per i non addetti ai lavori è tanta, l’interpretazione che viene proposta dalle pagine delle Corriere è chiara: la posizione dei panunziani-bersaniani-serriani (o semplicemente non-popolari o non-fioroniani) sarebbe dettata dalla volontà di fare avanzamenti di carriera all’interno della Asl.

Tutto è cominciato martedì sera con la prima stoccata uscita sul sito del Cdv. “Alcuni di loro – aveva scritto il Corriere di Viterbo – avrebbero in pratica stretto un patto di ferro per ragioni personali, legate alla propria carriera all’interno della Asl, con quella parte del partito che ha voce in capitolo nelle vicende sanitarie della provincia di Viterbo. In altri termini, questa ala del Pd avrebbe ormai dichiarato guerra totale alla componente moderata e quindi, per far saltare gli equilibri che sottendono alla tenuta dell’attuale giunta Michelini, avrebbe agito sui consiglieri comunali più sensibili ai loro avanzamenti di carriera all’interno della Asl”.

Parole durissime a cui fanno seguito quelle di oggi con un articolo sul cartaceo in prima pagina che tira fuori i nomi: Serra, Frittelli, Quintarelli, Mongiardo. Insomma quattro dei sette nomi considerati dissidenti dall’ala fioroniana-popolare sarebbero legati alle poltrone della sanità locale. Tra loro anche Melissa Mongiardo, studentessa rea di essere figlia di un medico, che ha replicato duramente all’articolo tramite Facebook e ha, prima, lanciato tra le righe l’interpretazione per cui il problema sarebbe posto non dal giornale, ma proprio dall’ala popolare rimandando al mittente le accuse.

“Il problema posto da una parte del mio partito (diciamoci le cose con chiarezza) attraverso le colonne (sonore) del Corriere di Viterbo può essere un interessante elemento di discussione. Io sono consigliere comunale da quasi due anni, papà è primario da dieci: strumentalizzare la mia battaglia politica di dignità di questi giorni con motivazioni da politica mercenaria quali evidentemente siete affini mi fa pensare che la misura è colma. Mio padre aggiunge: «Melissa non ti preoccupare sono ignoranti, non conoscono neanche la straordinaria favola Lupus et agnus» dove il lupo in modo pretestuoso accusa l’agnello di aver sporcato l’acqua del ruscello pur essendo a valle rispetto al lupo, il lupo aggiunge quindi «Allora è stato tuo padre». Ma state tranquilli, noi non ci abbeveriamo nelle vostre torbide acque. Fine prima parte, la seconda dal vivo”.

Con questo clima si aspetta la prossima puntata prevista per le 15.30 quando si svolgerà il Consiglio comunale che dovrà eleggere il presidente del Consiglio. Il sindaco Leonardo Michelini avrebbe convocato la maggioranza per le 14.30, quando dovrebbe presentare un nome da prendere o lasciare per sempre. Si parla di Sergio Insogna o Maria Rita De Alexandris. Ma il punto ormai sembra essere un altro, quello della convivenza tra le varie anime del Pd. Con questo clima pesa ancora di più la presenza dei popolari in giunta, considerati sovra-rappresentati dai non-popolari rispetto al loro reale peso in Consiglio comunale.

 

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