Pd, la carica dei centristi e il messaggio di Peppe Fioroni a Matteo Renzi

Pd, la carica dei centristi e il messaggio di Peppe Fioroni a Matteo Renzi

Politica - I centristi si radunano a Viterbo, in quella parte di Lazio che sempre più somiglia a un feudo fioroniano, per lanciare un segnale alla segreteria renziana del Partito Democratico.

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GiuDue giorni a Viterbo per lanciare un messaggio. Sul piano strettamente politico va letta così l’appuntamento all’Hotel Salus Terme, da archiviare sotto il titolo ‘Insieme verso il futuro – Le nuove sfide della società italiana’. Inizio oggi alle 12. Alla voce mittente troviamo Giuseppe Fioroni, destinatario il Partito Democratico a trazione renziana, quello che della rottamazione e del cambio di marcia (e anche di volti) vorrebbe fare il proprio vessillo di battaglia.

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Una vera e propria corazzata, composta da tre ministri: Beatrice Lorenzin (ministro Agricoltura Nuovo Centro Destra), Maurizio Martina (Agricoltura) e Stefania Giannini (Istruzione). Il parterre è composto anche dal segretario Cisl Raffaele Bonanni, dal presidente della Regione Marche  Gianmario Spacca e dell’omologo abruzzese Luciano D’Alfonso. Previsto l’arrivo in sala di diversi parlamentari, tra i relatori ci sarà il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza. Tre europarlamentari: Simona Bonafé, Enrico Gasbarra e Michele Emiliano; il sindaco di Catania Enzo Bianco e il viterbese Leonardo Michelini. Tutti moderati, gente di propensione centrista all’interno dei diversi partiti di appartenenza attuale. 

C’è chi parla di un “pensiero stupendo”: la ricostruzione della Democrazia Cristiana. Ma lo stesso Fioroni, in diverse interviste rilasciate, ha bollato l’idea come una stupidaggine. La prova viterbese, nel feudo che Fioroni sta rafforzando di molto negli ultimi tempi, serve per lanciare un segnale al quartier generale del Partito Democratico di Renzi: “I moderati ci sono, sono tanti e hanno voglia di fare. Sicuro che puoi farne a meno?”.

Anche l’asse con Civati, di cui vi abbiamo parlato ieri (riprendendo l’articolo del Corriere della Sera) fa parte della strategia fioroniana. L’ex ministro infatti punta a rimanere nel Pd, anche se in caso di voto anticipato, per come stanno ora le cose, non avrebbe vita facile a rispuntare un posto in lista come candidato. Ecco quindi la strategia degli incontri e delle alleanze, con i centristi anche di altre forze (vedi Ncd) e con la particolare sinistra Pd rappresentata da Pippo Civati. Un modo per dire a Renzi: i popolari possono allargare la base del Partito Democratico e possono garantire maggiori possibilità di vittoria in caso di voto. Insomma Fioroni cerca, anche attraverso incontri di questo tipo, che voglio essere delle vere e proprie prove di forza, di far capire la sua funzionalità all’interno del Pd. Spingendo lo stesso Renzi a un bivio: o tenerlo nel partito e assicurarsi l’appoggio popolare o minare le possibilità di vittoria nelle diverse sfide elettorali del Pd stesso. Insomma: “Se morte deve essere, muoia Sansone e tutti i filistei”.

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