Pardo (Tiki Taka) viene al trasporto e lo lancia su facebook. Un successo epidemico

Pardo (Tiki Taka) viene al trasporto e lo lancia su facebook. Un successo epidemico

Cronaca - Invita il conduttore della celebre trasmissione sportiva 'Tiki Taka' a vedere la Macchina di Santa Rosa e la rete impazzisce davanti alle sue foto. Forse gli ospiti andrebbero scelti tenendo conto anche di queste cose.

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1.154 “mi piace”, 57 condivisioni e 143 commenti su facebook. Per chi “mastica” qualcosa di social media una roba notevole, quella che Pierluigi Pardo, il noto conduttore della trasmissione sportiva Mediaset ‘Tiki Taka’ (gli appassionati di calcio sanno), è riuscito a scatenare con la sua visita a Viterbo per la sera del tre settembre.

Sono bastate una manciata di foto di ‘FioredelCielo’, della folla e dei tetti di Viterbo per stregare la rete. Anche Matteo Salvini se l’è cavata bene, portando la felpa di Viterbo anche in televisione (sulla Rai). E tutti gli altri ospiti? Poca roba, forse è il caso di rivedere i criteri d’invito dei vip per i festeggiamenti in onore di Santa Rosa.

 

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Ecco il testo scritto dal conduttore a commento: Ieri sera a Viterbo per Santa Rosa. La macchina da 50 quintali portata a spalle da cento facchini. Le luci si spengono, come nel medioevo, parte il segnale e si cammina abbracciati, all’indietro, seguendo il ritmo euforico della banda, da un punto all’altro della città. Il Sacro e il Profano. Il senso della fatica e del pericolo, anche. La devozione religiosa e l’appartenenza (laica) alla comunità. Il vescovo e il sindaco con la fascia tricolore. Le donne col tacco della festa e i panini con la salsiccia. Il resto sono fuochi d’artificio, tribune e tubi innocenti, volontari della protezione civile che tornano a casa stanchi e fieri. 
Non so nulla della storia di Santa Rosa. Non sono devoto. Ma so che siamo qui e ora, il minuscolo pezzo di una storia che ci precede da secoli e che durerà ancora. Con la nostra musica nell’iPod, la passione per la premierleague e la mia giacca col fiorellino, sono parte di questo mondo. L’odore delle coperte di lino, il viso di mia nonna, le mani consumate dei vecchi, la macchina del mondo che ogni mattina si rimette in moto, anzi non si ferma nemmeno di notte. E questo panorama che spezza il fiato”

Pardo 05

 

 

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