Palazzo dei Priori, Santucci: “Casse vuote solo per chi non ha santi in Comune”

Palazzo dei Priori, Santucci: “Casse vuote solo per chi non ha santi in Comune”

Politica - Per Gian Maria Santucci al Comune di Viterbo ci sono delibere che poi nessuno guarda. Tipo quella che fissa il tetto di spesa, in attesa di approvazione del nuovo bilancio, a 80mila euro. Già abbondantemente sforati a nemmeno un mese dall'approvazione.

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Le casse di Palazzo dei Priori sono in difficoltà. Questa è una delle notizie più rilevanti di questi giorni e sul tema ha deciso di intervenire il consigliere comunale di Fondazione Gian Maria Santucci. A fronte infatti di una stretta ai cordoni della borsa, con un tetto di spesa massimo fissato a 80mila euro, ne sarebbero già usciti 110mila.

 

L’INTERVENTO DI SANTUCCI

“E’ di questi giorni la notizia sulla crisi economica delle casse del comune di Viterbo, quasi un milione di euro di buco per il 2014, forse 3 milioni per il 2015  (in comune si sa i milioni di euro sono bruscolini); crisi a cui la giunta Michelini ha inteso porre un freno con la famigerata delibera 40.

Una delibera che doveva bloccare le spese discrezionali del Comune fino a un massimo di 80mila euro, almeno fino all’approvazione di bilancio. Ma come era facile prevedere, nemmeno trenta giorni e di quella delibera e di quel limite si è fatto carta straccia.

Al Comune infatti si spende quanto e più di prima. Dal 19 di febbraio la giunta ha “allegramente” deliberato 90 mila euro per mandare la Macchina di Santa Rosa ad Expo (ottima iniziativa); 12 mila euro per Antiquaria (decisione abbondante); 5 mila per la proroga dell’ufficio turistico (benissimo) e 5 mila in manifestazioni varie (si sa un po’ di marchettificio non guasta mai).

Ma allora, come diceva qualcuno, la domanda sorge spontanea. Se in nemmeno un mese già si sono impegnati oltre 110 mila euro, quella delibera che imponeva di fermarsi a 80 mila che serviva?

Era un pannicello caldo delle buone intenzioni rispetto alle centinaia di promesse fatte dalla giunta Michelini e impossibili da mantenere con casse vuote?

Oppure, una delibera all’italiana che si applica per i cittadini “sfigati” che non hanno santi in Comune, mentre per gli amici si interpreta? Come pensano di andare avanti sindaco e giunta? Continueranno a spendere come se nulla fosse fregandosene della delibera che essi stessi hanno approvato oppure qualcuno gli dirà di bloccarsi??

A questo punto un dubbio viene ma in Comune le delibere non le legge nessuno? Né chi le approva, né chi le firma e nemmeno chi dovrebbe controllarle?

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