Palazzo dei Priori, l’incombenza del rimpasto

Palazzo dei Priori, l’incombenza del rimpasto

Politica - Torna a sussultare il mosto del rimpasto. Il quadro politico è profondamente cambiato in un anno e mezzo e il sindaco ha bisogno di una squadra solida e operativa per cambiare volto alla città.

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taborriL’argomento è stato tirato fuori più volte e prontamente cassato dal sindaco Leonardo Michelini, eppure è lì. Sotto la cenere che cova. La maggioranza stessa, al suo interno, è consapevole dell’opportunità di rimescolare le carte e ridare un’ordinata in giunta per affrontare al meglio la sfida della guida della città. Perché a Michelini va riconosciuta tutta la buona fede del mondo, e anche un certo impegno e idee, ma poi tutto sembra guastarsi sulla pista di una squadra che non balla.

Uno dei punti caldi di queste settimana è stato Alessandra Zucchi, assessore prossima a diventare mamma. Dal suo stesso gruppo, ‘Oltre le mura’, hanno posto punti interrogativi sull’opportunità della permanenza in giunta. In suo soccorso è intervenuto lo stesso sindaco ed è tornato il silenzio. Almeno in pubblico, perché in privato i malumori rimangono. L’altro fuoco acceso, su cui il “pompiere” Leonardo ha saputo spruzzare acqua è il caso Moltoni. L’uscita dalla lista del primo cittadino di un ulteriore pezzo non sarebbe stato un bel segnale. Ma c’è chi è pronto a giurare che  Moltoni più che la delega ha problemi a digerire l’attuale configurazione politica. 

C’è poi il caso Sel, che ha manifestato mal di pancia per l’ingresso di Goffredo Taborri nel Nuovo Centro Destra, e la sua scelta di rimanere in maggioranza. Rimanendo su Sel va detto che esprime un assessore che non sembra brillare: Raffaella Valeri. E mentre tutti indicavano la primavera come momento buono per il tagliando, la partita potrebbe essere anticipata. Gli scommettitori quotano tantissimo l’uscita di scena spontanea, per giustificato motivo, dell’assessore Zucchi. E sono pronti a puntare forte sul fatto che sarà proprio questa mossa, che potrebbe arrivare già a novembre, a innescare il tanto sbandierato rimpasto.

 

 

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