Osservatorio centro storico, il 22 maggio il primo faccia a faccia vero tra amministrazione e associazioni

Osservatorio centro storico, il 22 maggio il primo faccia a faccia vero tra amministrazione e associazioni

Politica - L'Osservatorio Centro Storico si prepara alla seconda tappa. Dopo la presentazione ufficiale le associazioni sono chiamate a confrontarsi con l'amministrazione per dare idee, presentare progetti e indicare problematiche. Una sfida di partecipazione lanciata dall'assessore Ricci. Riuscirà negli intenti?

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‘Osservatorio per il Centro Storico’, l’organismo consultivo voluto dall’assessore Alvaro Ricci sta per entrare nel vivo delle sue funzioni. Dopo l’incontro di presentazione ufficiale dello scorso 10 aprile, appuntamento nel quale hanno relazionato gli assessori che a vario titolo hanno a che fare con il centro storico: Alvaro Ricci, Luisa Ciambella, Antonio Delli Iaconi e Giacomo Barelli; per giovedì 22 maggio (ore 17, sala del consiglio di Palazzo dei Priori) è stata di nuovo convocata l’assemblea consultiva delle associazioni. In questa occasione sarà impostato il lavoro e l’amministrazione inizierà a confrontarsi con idee, progetti e proposte varie.

 

Vale la pena ricordare che l’Osservatorio è stato pensato come luogo d’incontro dell’amministrazione comunale con le associazioni culturali, di categoria e i comitati cittadini. Per ridisegnare il centro storico l’assessorato incaricato si è dotato anche di un apposito Ufficio Speciale per i Centri Storici. In pratica a stimolare e far procedere il lavoro impostato dall’assessore dovranno essere queste due realtà. L’Osservatorio come luogo di presentazione e discussione di proposte e l’Ufficio come “officina” tecnica per la costruzione di una nuova immagine della città dentro le mura.

 

Per Alvaro Ricci si tratta di una grande scommessa. L’Osservatorio sarà davvero una fucina di idee e luogo di scambio vivo, dove le parti si confrontano per concepire prospettive di crescita e sviluppo condivise? Oppure si tradurrà in un conclave di mummie, dove l’unico carattere distintivo capace di emergere rischia di essere quello dell’inconcludenza? E la politica sarà veramente recettiva e saprà mettere a frutto idee e prospettive nuove oppure si limiterà a gestire in maniera gattopardesca ogni aspetto? E’ presto per capirlo e per dirlo, adesso è il momento della speranza e dei buoni sentimenti.

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