Oggi Viterbo dice addio al suo costruttore di Macchine di Santa Rosa Contaldo Cesarini

Oggi Viterbo dice addio al suo costruttore di Macchine di Santa Rosa Contaldo Cesarini

Homepage - VITERBO - Ogni città o paese che sia ha i suoi uomini-mito, Contaldo Cesarini di sicuro lo è stato, e continuerà a esserlo nella memoria, per Viterbo. 

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VITERBO – Oggi è il giorno dell’addio a Contaldo Cesarini. I funerali si terranno nel primo pomeriggio, ore 14.30, al santuario di Santa Rosa.

Ogni città o paese che sia ha i suoi uomini-mito, Contaldo Cesarini di sicuro lo è stato, e continuerà a esserlo nella memoria, per Viterbo. 

Per tutti è “il costruttore di Macchine di Santa Rosa”. Tre le sue, prima ancora che bellissime possono essere definite importanti. ‘Una Rosa per il duemila’ è il campanile che cammina che la città ha voluto per scavallare il significativo passaggio tra Novecento e secolo nuovo. 

Ali di Luce ha regalato a tutti una consapevolezza importante: la Macchina può essere innovata. Fiore del Cielo – dove Cesarini entrò da vero salvatore della patria, in tandem con un altro grande costruttore di Macchine come Vincenzo Fiorillo, dopo i problemi con Loris Granziera – è stata la Macchina del riconoscimento del titolo Unesco e che ha partecipato, fatto tanto importante quanto forse poco compreso, all’Expo di Milano 2015. 

Le Macchine di Contaldo Cesarini hanno segnato profondamente la storia di una tradizione che sfida i secoli e guarda con grande fiducia al futuro. 

Ma l’importanza ancora più grande di Contaldo Cesarini sta nell’esempio che ha sempre dato. Uomo di lavoro, di fatica e di testa. Lucido, attento, sempre pronto. Doti che in qualche modo ha condiviso con Fiorillo, regalando a Viterbo una sorte di stirpe di costruttori a cui puoi stringere la mano con fiducia, a cui basta chiedere per ricevere. Gente di poche parole, schietta e operosa. 

Viterbo perde un pezzo della sua storia, che tutti si augurano di vedere rappresentata quanto prima in un vero Museo delle Macchine. Perché una figura come quella di Contaldo Cesarini deve essere raccontata, ai viterbesi e al mondo. Ad maiora, caro Contaldo.

 

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