Nuove strategie per Unicoop Tirreno, Usb: “Un vero terremoto sulle spalle di 300 lavoratori”

Nuove strategie per Unicoop Tirreno, Usb: “Un vero terremoto sulle spalle di 300 lavoratori”

Homepage - Usb: "Si parla di “ridimensionamento dei costi, riduzione di spese di gestione della rete vendita e della sede, un adeguamento degli organici”. Insomma un vero e proprio terremoto sulle spalle dei lavoratori".

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“Negozi ceduti e licenziamenti di massa: ecco il nuovo piano industriale di UniCoop Tirreno”. Così la sigla sindacale Usb Lavoro Privato.

“Come già avevamo annunciato qualche tempo fa – continua in una nota alla stampa il sindacato – si apre la stagione di lacrime e sangue per i lavoratori di Unicoop Tirreno. Stiamo parlando di più di 300 dipendenti a Viterbo e provincia che saranno sottoposti alla nuova politica di tagli e smembramento dell’azienda perché, Coop, da tempo, non svolge più, a nostro avviso, quelle funzioni mutualistiche per le quali è nata.

È notizia di ieri: il nuovo consiglio di amministrazione di Unicoop Tirreno, ha annunciato ridimensionamenti e cambiamenti importanti in modo da chiudere un periodo negativo e rilanciare l’azienda nei territori in cui opera. Le soluzioni scelte saranno: tagli, revisione della rete di vendita e cessione di negozi con sviluppo del franchising. Si parla anche dell’inizio di una nuova fase di crescita grazie all’emissione di “strumenti finanziari partecipativi”, che tradotto, vorrebbe dire, che interessa solo moltiplicare il capitale sociale, il patrimonio, altro che il benessere dei soci.

A Viterbo, Tuscania, Tarquinia, Montefiascone, Ronciglione, Vallerano, Vignanello, Caprarola, Civita Castellana e Acquapendente ci sono negozi a marchio Coop. Cosa succederà ai 300 lavoratori se verranno ceduti ad altre cooperative o società in franchising?

Si parla di “ridimensionamento dei costi, riduzione di spese di gestione della rete vendita e della sede, un adeguamento degli organici”. Insomma un vero e proprio terremoto sulle spalle dei lavoratori.

Il comunicato parla anche di “un cambiamento importante anche nel management aziendale”, ma il dubbio che, come sempre, i manager troveranno il loro riposizionamento in aziende legate al mondo cooperativo mentre i lavoratori pagheranno le conseguenze di questo riassetto.

Il piano industriale 2017/2019 per rilanciare l’impresa, secondo il Presidente Marco Lami e il direttore Generale Piero Canova, rafforzerà il patrimonio della società in funzione del rapporto tra patrimonio e prestito sociale, ma sulla pelle di chi, visto la condizione dei consumi alimentari stagnante e la spietata competizione tra le varie aziende?

Il sindacato Usb, da tempo, in prima linea nella difesa del lavoro e della sicurezza sul lavoro dei dipendenti Coop, chiede ai consiglieri di amministrazione Unicoop Tirreno, risposte chiare sulle sorti dei negozi nella nostra provincia. Inoltre, invita i presidenti delle sezioni soci di Viterbo e Provincia a chiarire la situazione a tutti i soci, visto che nessuna informazione è stata mai divulgata sul nuovo riassetto della cooperativa”.

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