Acqua, Comitato all’attacco: “Michelini si prenda la responsabilità: vuole la privatizzazione”

Acqua, Comitato all’attacco: “Michelini si prenda la responsabilità: vuole la privatizzazione”

Primo Piano - Pochi giorni dopo il Consiglio comunale straordinario in tema di gestione pubblica dell’acqua, il Comitato che si era speso per raccogliere circa 3400 firme per indire un referendum comunale sul tema scrive al sindaco Michelini.

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Acqua: ancora polemiche. Il comitato Non ce la beviamo scrive al sindaco Michelini e alla maggioranza e va all’attacco.“Assumetevi la responsabilità della vostra scelta, che si chiama privatizzazione”. Pochi giorni dopo il Consiglio comunale straordinario in tema di gestione pubblica dell’acqua, il Comitato che si era speso per raccogliere circa 3400 firme per indire un referendum comunale sul tema scrive al sindaco Michelini.

“Con il voto del 7 aprile – scrive il Comitato – è caduto quel velo di ipocrisia con cui avete sempre gestito la questione dell’acqua. E lei, caro Sindaco, forse infastidito da quei quattro cialtroni che hanno fatto troppa caciara, continua ad insultare chi rivendica un referendum calpestato, offeso, oltraggiato e disprezzato dalla classe politica che lei rappresenta in questa città, etichettandolo come demagogia. Demagogia è promettere senza mantenere, demagogia è non rispettare gli impegni presi. Notiamo ancora una grande difficoltà di tutto il Consiglio a pronunciare la scelta fatta; non abbiate vergogna, assumetevi almeno questa responsabilità, si chiama pri-va-ti-zza-zio-ne”.

 

La nota integrale

Caro sindaco, cari consiglieri,

Ci avete allontanato dalla Sala del Consiglio, dalla Sala dei cittadini e della democrazia, avete chiamato le forze dell’ordine e ci avete chiuso la porta fisicamente e politicamente, arroccandovi ad eseguire un ordine imposto dall’alto.

Un ordine contrario al volere della cittadinanza, che non avete avuto coraggio di discutere in consiglio, troppa vergogna ammettere di aver consegnato un bene pubblico al profitto e alla speculazione. Quei quattro cialtroni che avete cacciato, vi hanno costretto però a prendere posizione; con il voto del 7 aprile è caduto quel velo di ipocrisia con cui avete sempre gestito la questione dell’acqua.

E lei, caro Sindaco, forse infastidito da quei quattro cialtroni che hanno fatto troppa caciara, continua ad insultare chi rivendica un referendum calpestato, offeso , oltraggiato e disprezzato dalla classe politica che lei rappresenta in questa città, etichettandolo come “demagogia”. Demagogia è promettere senza mantenere, demagogia è non rispettare gli impegni presi, demagogia è incoerenza, è falsa informazione, è lo strumento attraverso il quale, a volte, si arriva a sedere su certe poltrone. Giudichi Lei a chi si adatta meglio questo termine.

Notiamo ancora una grande difficoltà di tutto il Consiglio a pronunciare la scelta fatta; non abbiate vergogna, assumetevi almeno questa responsabilità, si chiama pri-va-ti-zza-zio-ne. La stessa privatizzazione che stanno subendo i cittadini di Roma e provincia , con bollette da capogiro, la stessa privatizzazione che stanno combattendo i cittadini di Frosinone che hanno messo in atto un forte dissenso per tornare indietro e dove lo stesso Sindaco afferma: il gestore idrico «non ripara le continue perdite idriche e fa ripristini non a regola d’arte causando danni alle strade cittadine mettendo in pericolo l’incolumità dei frusinati».

Proprio Lei, Sindaco, ha richiamato nel suo articolo il problema delle perdite nel sistema della distribuzione e dei costi nelle bollette. Ci auspichiamo che ora, nella piena convinzione della sua scelta, e in qualità di Socio di maggioranza di Società commerciale di diritto privato, Talete Spa, ci dimostrerà come sarà possibile risolverli.
Cari auguri.

Comitato “Non ce la beviamo”

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