Morte di Emanuele Morganti, il mondo del Krav Maga nazionale abbraccia il minuto di silenzio chiesto dal gruppo di Viterbo

Morte di Emanuele Morganti, il mondo del Krav Maga nazionale abbraccia il minuto di silenzio chiesto dal gruppo di Viterbo

Homepage - Il mondo del Krav Maga nazionale abbraccia l'invito lanciato dal gruppo Krav Maga di Viterbo di osservare un minuto di silenzio all'inizio degli allenamenti nelle palestre in ricordo del giovane Emanuele Morganti.

ADimensione Font+- Stampa

Il mondo del Krav Maga nazionale abbraccia l’invito lanciato dal gruppo Krav Maga di Viterbo di osservare un minuto di silenzio all’inizio degli allenamenti nelle palestre in ricordo del giovane Emanuele Morganti.

Massacrato di botte da un branco di criminali, lo scorso fine settimana, alle porte di Frosinone. I fatti all’esterno del circolo Arci Mirò di Alatri, per futili motivi. Proseguono le indagini per fare luce sugli accaduti. Il fatto sconcertante è il muro di omertà sull’accaduto. Tanto che è stato lanciato in rete l’hashtag “chi sa parli”.

Ancora non chiare le ragioni del pestaggio, che ha portato alla morte dopo due giorni di agonia Emanuele. Due le ipotesi: una discussione per un drink o insulti pesanti alla ragazza del giovane.

“Ciao guerriero, sei morto difendendo quello che amavi. Al tuo posto avrei fatto lo stesso”. Con queste parole il gruppo Krav Maga Viterbo ha salutato e omaggiato Emanuele Morganti in queste ore.

Poi un nuovo post sulla pagina ufficiale: “Un ringraziamento agli Amici del giornale “La Fune” che hanno condiviso il nostro dolore… Vorremmo che in tutte le palestre di Krav Maga d’Italia prima di ogni lezione si osservasse un minuto di silenzio in ricordo di Emanuele.
Ciao guerriero… #chisaparli”. Un post condiviso dai più importanti maestri d’Italia e che ha portato migliaia di lettori sul giornale viterbese.

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune