Migranti, il Prefetto: “Basterebbe ospitarne cinque per ciascun Comune, ma i sindaci sono tiepidi”

Migranti, il Prefetto: “Basterebbe ospitarne cinque per ciascun Comune, ma i sindaci sono tiepidi”

Primo Piano - Cinque per 60 comuni per ospitare 300 migranti. La soluzione provocatoria è del prefetto di Viterbo Rita Piermatti che ieri è intervenuto al convegno “Richiedenti asilo e rifugiati, dalla logica dell’emergenza al modello dell’accoglienza diffusa”.

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Cinque per 60 comuni per ospitare 300 migranti. La soluzione provocatoria è del prefetto di Viterbo Rita Piermatti che ieri è intervenuta al convegno “Richiedenti asilo e rifugiati, dalla logica dell’emergenza al modello dell’accoglienza diffusa”. La responsabile dell’Ufficio territoriale del Governo ha parlato ieri mattina all’appuntamento organizzato da Arci Solidarietà onlus per fare il punto sulle politiche migratorie e per ribadire quali siano le buone prassi dell’accoglienza e quali no.

Tra le buone prassi, per fare una sintesi, ci sono le accoglienze in appartamento, in piccoli nuclei e con dei percorsi di integrazione certi. Tra le cattive ci sono quelle in albergo, in agriturismi e per grandi numeri di persone tutte insieme. Proprio per evitare questo tipo di accoglienza, che scavalca i territori, che non nasce da un confronto con i Comuni e che può portare ad inutili tensioni sociali, occorre condividere le responsabilità.

Proprio in queste settimane è in fase di completamento un bando della Prefettura, che gestisce i percorsi di prima accoglienza “in emergenza”, essendo costretta ad assegnare i migranti anche a strutture turistiche.“A questi bandi – ha spiega Rita Piermatti – potrebbero partecipare i Comuni, ma i sindaci sono tiepidi. In Toscana i comuni partecipano”. Perché? Il Prefetto non lo dice ma è chiaro i primi cittadini hanno paura di perdere consenso, viste le speculazioni politiche fatte da alcuni, e quindi preferiscono che i migranti piombino sul territorio. In pratica non vogliono prendersi la responsabilità di avere piccoli gruppi e preferiscono grandi gruppi e tensioni sociali, e poi far le vittime del sistema.“Noi – ha aggiunto Rita Piermatti – vogliamo tutelare i diritti dei richiedenti. Ricordo che la Costituzione ci impegna a all’impegno civico e queste persone fuggono da guerre e situazioni pericolose. Basterebbe applicare – ha infine detto il Prefetto – la formula 5×60. Se ognuno dei 60 comuni della Tuscia accogliesse cinque migranti ci sarebbe il posto per 300 persone”.E tutte riunite in piccoli gruppi. Una provocazione sicuramente, ma che rende l’idea dei numeri di cui si parla. La provincia di Viterbo in fondo ospita circa 500 persone, l’1,6 per mille della popolazione contro una media nazionale ferma al 2,1.

 

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