“Michelini dica la verità”. Santucci e Galati all’attacco sui rifiuti

“Michelini dica la verità”. Santucci e Galati all’attacco sui rifiuti

Politica - I consiglieri comunali di opposizione Gianmaria Santucci e Vittorio Galati sono intervenuti sabato mattina per porre l’accento sui problemi relativi all’inchiesta rifiuti.

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“Il sindaco e l’amministrazione rispondano ai cittadini”. I consiglieri comunali di opposizione Gianmaria Santucci e Vittorio Galati sono intervenuti sabato mattina per porre l’accento sui problemi relativi all’inchiesta rifiuti. In una conferenza stampa hanno elencato tutti i problemi evidenziati nel rapporto tra il comune di Viterbo e la società gestrice del servizio. Lo fanno a poche ore dal Consiglio straordinario sui rifiuti in programma domani mattina alle 9. “Non è vero che i viterbesi non hanno pagato di più del previsto. C’è in ballo più di un milione di euro tra acquisto di mezzi e strumenti e contenziosi. Soldi su cui indaga la magistratura”.

Poi il capitolo delle utenze, qualche migliaio in più del previsto che secondo Viterbo Ambiente per un totale di qualche centinaia migliaia di euro. “Il comune – hanno detto – era disposto a pagare, tanto che è stato incaricato un legale per transfer e lo avrebbe fatto se non fosse arrivata l’inchiesta”.

Santucci e Galati poi parlano del revisore del contratto, una figura prevista dall’appalto e cancellata dall’attuale amministrazione. Ne aveva parlato anche Giulio Marini (qui) e tornano a bomba sul tema evidenziando il ruolo di Raffaella Saraconi. “Aveva ritirato fuori il bando dopo che era stato cancellato e con Vannini poi è sparito”. Sparito come l’intenzione di rescindere il contratto espressa dall’ex assessore all’ambiente Saraconi. “L’impegno preso dall’assessore è scomparso e l’unica certezza è che è stata rimossa”. E tutti si chiedono ancora perché.

Infine la Commissione speciale prima annunciata da Vannini e poi ritirata, le interrogazioni di Vittorio Galati (qui) che possono essere una delle chiavi di lettura ma che non trovano risposta, gli accessi agli atti da parte della minoranza non evasi e il consigliere di legalità. “Ne servirebbe uno che tuteli il Consiglio comunale, visto anche che voteremo un bilancio firmato da un dirigente indagato”

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