Michel Pacqueu: “Non molti sanno che Viterbo è città dei papi”

Michel Pacqueu: “Non molti sanno che Viterbo è città dei papi”

Homepage - Abbiamo approfittato della visita in città del direttore del palazzo papale di Avignone per incontrarlo e parlare un po' con lui di come funziona il turismo nella città francese. Molto del senso dell'intervista è raccolto in una sua frase: "Non molti sanno che i papi hanno vissuto a Viterbo".

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“Non molti sanno che i papi hanno vissuto anche a Viterbo”. Questa frase appartiene a Michel Pacqueu, al secolo direttore del palazzo papale di Avignone. Ci gira in testa dal primo pomeriggio, quando lo abbiamo incontrato e avuto modo di parlare con lui.

Volto tranquillo e determinato, capelli bianchi e tono elegante. Parla in maniera semplice del modello avignonese. I numeri raccontano di un palazzo papale visitato da 630mila persone all’anno, ognuna delle quali paga 11 euro solo per vedere quello che è il più grande palazzo gotico del mondo. In tantissimi li vedi girare con al colle le audioguide, che offrono alla modica cifra di due euro la traduzione in ben 11 lingue diverse.

Volendo fare i conti in tasca ai cugini francesi ogni anno solo il palazzo papale frutta circa 7 milioni di euro, audioguide escluse. Se facciamo il raffronto con la realtà viterbese diventa lapalissiano che Michel Pacqueu non è banalmente un francese “con la puzza sotto al naso” quando dice che “non molti sanno che i papi hanno vissuto anche a Viterbo”. Anzi, il direttore del palazzo avignonese ha semplicemente ragione.

Ci racconta un po’ di come funziona l’esperienza dei turisti con la città papale oltre le Alpi: “Le persone che arrivano ad Avignone  sono colpite dalla maestosità del palazzo papale. All’interno è un po’ spoglio, perché i papi lo avevano riempito con mobili e arredi che poi riportarono via con sé. Abbiamo fatto un investimento tecnologico, che rende la visita particolarmente coinvolgente. Abbiamo investito in realtà aumentata e illuminazioni. Così il turista viene coinvolto in un’atmosfera e riceve le informazioni storiche e sulla vita dei papi in questo luogo”.

Il palazzo avignonese è più grande di quello viterbese ma due parti su tre non sono visitabili. Ospitano infatti gli archivi della provincia di Avignone e delle sale convegno.

Tocchiamo anche il punto “chi sono i vostri turisti?”. Michel Pacqueu non esita un secondo: “Americani e cinesi, anche molti italiani. Un flusso importante, gran parte del quale intercettato dal flusso di pellegrinaggio verso Lourdes”. Quando ci dice questo rimaniamo in silenzio un secondo e ci sentiamo come rasserenati in qualche modo. “Ah ecco perché ci vanno tutti questi turisti, non è perché sono più bravi dei viterbesi ma perché intercettano i turisti di Lourdes”. Questo pensiero però dura poco: “Vicino a Viterbo c’è Roma”.

Il direttore Pacqueu ha trascorso l’intera giornata di ieri a Viterbo. Ha visitato i lavori allo Stallone del Papa, il Comune e palazzo papale. Oggi è a Roma per definire alcuni punti della mostra ‘Gemelli Pontifici’. Viterbo lo affascina, gli ricorda in molti angoli alcuni quartieri e punti di Avignone. Ma questo non è un caso. Ci racconta che a palazzo papale di Avignone c’è una targa con tutti i nomi di coloro che lasciarono l’Italia con il papa per spingersi in Francia. Lì ci sono tanti cognomi viterbesi e nella Petit Italie ancora oggi ci sono tanti cognomi di Viterbo. 

direttore Avignone 01

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