Metrebus, salvo il biglietto unico integrato

Metrebus, salvo il biglietto unico integrato

Homepage - La Regione riunisce le tre aziende per salvare il biglietto unico integrato ed evitare ai pendolari di dover sborsare più soldi. Trovato un primo accordo tra Trenitalia, Cotral e Atac su gestione del biglietto e debiti da risanare.

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La Regione ci mette una pezza e Atac trova un primo accordo con Trenitalia e Cotral: il biglietto unico è salvo, per ora. Gran parte del merito, a quanto pare, va alla Regione che è riuscita a mettere attorno a un tavolo i rappresentanti delle tre aziende di trasporto – che gestiscono le sette linee coperte dal ticket unico, con circa 540mila pendolari in tutto il Lazio.

Tre i punti salienti del tavolo sui quali i dirigenti delle tre società hanno trovato un accordo. In primis arriva il via libera alla riorganizzazione del sistema, con la cessione di una fetta della gestione alla nuova Agenzia Regionale per la Mobilità (attualmente la gestione fa capo totalmente ad Atac). Un ente terzo e distaccato, quindi, che avrà il controllo completo della bigliettazione e dei codici legati ai titoli di viaggio, come richiesto da Trenitalia e Cotral.

Altro punto caldo sono i debiti che Atac ha nei confronti delle altre due società. L’azienda si è quindi impegnata a ripianare entro un anno i 47milioni di euro che deve a Trenitalia, mentre si è resa disponibile a riversare un importo di 52milioni di euro a Cotral, che sostiene di vantare nei confronti della partecipata comunale un credito da 120 milioni. Entrambe le parti però hanno riconosciuto la volontà di arrivare a un’intesa nelle prossime riunioni tecniche in Regione.

Anche Atac ha ottenuto qualcosa in cambio ed è riuscita a riaprire la discussione sulle quote che distribuiscono fra i tre partner l’incasso annuale da circa 300 milioni di euro e che, secondo alcune stime, con il Giubileo potrebbe impennarsi fino al mezzo miliardo di euro. Ad oggi Atac trattiene dagli incassi un aggio del 4% e poi spartisce il restante 96% fra se stessa (circa il 65%), Cotral e Trenitalia.

La municipalizzata del Campidoglio però vorrebbe allargare la propria quota, per allinearla al carico dei pendolari che usufruisce dei mezzi pubblici capitolini. Per ora i vertici di via Prenestina sono riusciti a far inserire nella trattativa anche la rivisitazione delle quote. Per l’assessore regionale alla Mobilità e al Territorio, Michele Civita, “è stata ribadita l’importanza fondamentale del sistema Metrebus per il trasporto pubblico di Roma e del Lazio e tutti gli attori interessati hanno contribuito ad avanzare soluzioni che saranno attuate nel brevissimo periodo”.

Salvi quindi anche i pendolari della Tuscia, che rischiavano di dover aumentare il numero di abbonamenti in loro possesso, con un aumento anche dei costi non indifferente. Per il momento la situazione per i pendolari della provincia e della regione rimane invariati. Sarà questa la soluzione definitiva a placare le tre società?

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