Mentis – Intervista al sindaco di Perugia Romizi: “I soldi e le risorse si trovano se ci sono le idee”

Mentis – Intervista al sindaco di Perugia Romizi: “I soldi e le risorse si trovano se ci sono le idee”

Mentis - Provo da tempo profonda ammirazione per Andrea Romizi, giovane sindaco di Perugia, persona che ho avuto il piacere di conoscere diversi mesi fa, così come Michele Fioroni, professore geniale prestato alla politica e assessore al marketing territoriale, sviluppo economico e progettazione economica della giunta Romizi.

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Provo da tempo profonda ammirazione per Andrea Romizi, giovane sindaco di Perugia, persona che ho avuto il piacere di conoscere diversi mesi fa, così come Michele Fioroni, professore geniale prestato alla politica e assessore al marketing territoriale, sviluppo economico e progettazione economica della giunta Romizi.

La scorsa settimana sono andato a trovarli, accolto con grande gentilezza nel bellissimo ufficio di Palazzo dei Priori. Una bella chiacchierata tra passato, presente e futuro della città, sulla loro visione delle Smart city.

Che Perugia avete trovato e quanto è cambiata?

“Abbiamo trovato una città con problemi di bilancio e priva di una visione di lungo periodo, quindi la prima mossa è stata quella di mettere in campo un’idea di città e un percorso finanziario per realizzarla. Mancava una prospettiva di dove si voleva arrivare e in questo tutto il progresso fatto sulla fibra ci ha aiutato a spostare il ragionamento che prima si poggiava soltanto sulla quotidianità. 

La fibra ci ha permesso di confrontarci con i modelli di città che hanno saputo innovarsi in questi anni, passando da un pensiero debole sui temi smart ad un’apertura al mondo. Troppe volte si privilegiano misure per il consenso ma che non offrono sviluppo del futuro. Abbiamo cambiato i processi con cui si danno le risposte ai problemi. I soldi e le risorse si trovano se ci sono le idee”.

In questa visione avete puntato molto sul progetto di riqualificazione di Fontivegge?

“Quello è un progetto che l’amministrazione aveva creato già prima dell’uscita del bando del governo per le periferie, e che poi è stato finanziato grazie a quello. E’ il progetto simbolo, si chiama Binario5, c’è dentro innovazione, aperto alla cultura che darà supporto alle startup”.

Anche la sicurezza gioca un ruolo importante nelle città? La situazione di Perugia?

“Abbiamo raddoppiato le telecamere da quando siamo arrivati, ne verranno installate cinquanta soltanto nella zona di Fontivegge. In assenza di caselli, come nel caso delle autostrade, ne metteremo diverse agli svincoli e uscite della superstrada per controllare accessi e uscite dalla città”.

Anche sull’illuminazione avete lavorato molto…

“Diversi interventi di riqualificazione sono stati messi a punto ed effettuati in diversi luoghi della città a cominciare dal centro, l’obiettivo è quello di un gateway ogni punto luce”.

A proposito di Smart City siete stati a forum di Parigi di fine novembre scorso, che impressioni avete avuto?

“E’ stata un’esperienza importante per l’impostazione diversa da quella a cui siamo abituati in Italia, l’obiettivo infatti è quello di far diventare Perugia luogo di un forum sullo stile di quello francese dove discutere di tutte le buone pratiche e non soltanto di una in particolare, raccontare le esperienze, magari premiando quelle migliori. Servirebbe un partner importante per poter sviluppare questo progetto”.

Quanto è smart Perugia?

“Lo è parzialmente, un lavoro importante che in parte è già iniziato grazie ai praticanti degli ordini professionali è la digitalizzazione degli archivi che sarebbe utilissima”.

I vantaggi dall’arrivo del Freccia Rossa?

“E’ stato un passaggio importante perché ci consente, seppur in orari contenuti, un collegamento e di fare rete con città come Milano, Torino e Bologna. Sopratutto dopo che a vantaggio di Arezzo, Perugia è rimasta fuori dalla linea autostradale”.

Che obiettivi avete per il futuro della città?

“Sicuramente quello di portare a compimento i processi avviati in questi cinque anni, partendo quindi da un indirizzo già dato. Il bello di quando ti metti in cammino è che un passo ti consente di farne un’altro, cosa che non succede se uno sta fermo. Ci auguriamo di avere la capacità di proseguire il cammino”.

Foto Fisioterapy Center

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