Marco Scurria (FdI): “L’euro è una moneta fallita. Lo dicono sei premi Nobel”

Marco Scurria (FdI): “L’euro è una moneta fallita. Lo dicono sei premi Nobel”

Politica - Per Marco Scurria e Fratelli d'Italia è necessario tracciare il profilo di un'Europa diversa. Lo abbiamo intervistato per capire le prospettive del partito di Giorgia Meloni in questa sfida elettorale per il parlamento di Bruxelles.

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Fratelli d’Italia sta incentrando la sua campagna elettorale sul “NO all’euro”. Per Marco Scurria, parlamentare europeo uscente e in corsa per ottenere la riconferma, “la moneta europea ha fallito”.

 

Due settimane al voto del 25 maggio. Abbiamo intervistato Scurria per raccogliere la sua prospettiva su queste votazioni.

 

Come sta andando la campagna elettorale di Fratelli d’Italia?

 

“Bene, le piazze si riempiono sempre di più quando organizziamo manifestazioni. Siamo tra i pochi che provano a sfidare la noia, la distanza e diffidenza che c’è in questa campagna elettorale. Insieme ai grillini siamo praticamente gli unici che vanno nelle piazze”.

 

Che esperienza racconta dall’europarlamento e cosa intende fare nei prossimi cinque?

 

“Devo dire che la mia esperienza da europarlamentare all’inizio è stata abbastanza drammatica. Quando sono arrivato a Bruxelles c’era un’assenza dell’Italia molto evidente. Dopo qualche giorno mi hanno detto: “Ah finalmente si sente parlare di nuovo italiano”. Fino a cinque anni fa le percentuali di presenza degli europarlamentari italiani erano intorno al 10-15%, oggi siamo all’80%. Lì si decide tanto e anche noi italiani dobbiamo impararlo. L’ottanta per cento delle attività del parlamento italiano sono recepite da Bruxelles. Poi ci sono i fondi da prendere, che sono diventati essenziali. Per i prossimi cinque anni, se sorretti da un governo che capisce di essere sovrano e la smette di andare dalla Merkel per dire se può fare riforme, mi aspetto di contribuire a scrivere una pagina diversa”.

 

Che ricetta d’Europa propone la politica di Fratelli d’Italia?

 

“Annullamento fiscal compact, tutela del made in Italy e un’Italia capace di utilizzare i fondi europei, per evitare la vergogna dei soldi che ritornano a Bruxelles e vengono spesi altrove”.

 

E sull’Euro?

 

“Noi pensiamo che la moneta europea sia fallita. Lo dicono sei premi nobel, docenti di economia di svariate università italiane e internazionali. E’ un fatto scientifico. L’unico Paese che sta andando bene con l’euro è la Germania, le altre economie che stanno andando bene sono tutte senza euro”.

 

Ma si può tornare indietro?

 

“Si può tornare indietro. Ogni Paese, quando siamo entrati nella moneta unica, ha ipotizzato anche una via di ritorno. In questo momento noi italiani abbiamo inoltre un altro grave problema: la Banca d’Italia l’abbiamo data ai privati, dobbiamo riavere una banca nazionale pubblica. Questo governo ha svenduto la nostra banca nazionale ai privati. Ciò fa sì che nel momento in cui la BCE stampa euro questi soldi ci vengono prestati. Per avere quella moneta emettiamo titoli di debito, è una delle ragioni per cui il debito pubblico è a record storici”.

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