Marciapiedi da Incubo – Qui è San Martino …

Marciapiedi da Incubo – Qui è San Martino …

Homepage - Salendo verso il paese, la situazione non cambia. La frescura del Lago di Vico non risolve la situazione, qui non aiutano nemmeno le solite radici degli alberi che spaccano la strada e soprattutto i marciapiedi. Come diciamo ormai da giorni, gli alberi fanno il loro lavoro, gli uomini meno. Continuiamo la nostra missione in altri luoghi. Alla prossima puntata.

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San Martino al Cimino. Presi dallo sconforto, abbiamo deciso di lasciare un po’ la città e dirigerci verso la frazione di Viterbo forse più popolosa e molto frequentata per parecchi servizi presenti in quella zona. San Martino è un po’ il paesino felice, quello arroccato sulla montagna che guarda la rumorosa città dall’alto e sceglie di stare fuori dalla frenesia che ne deriva. Arrivare a San Martino, soprattutto in estate, è respirare una boccata d’aria fresca.

Il borgo dista da Viterbo solo 5 chilometri ed è collegato giornalmente alla città dalla linea urbana di mezzi pubblici. Qui casca l’asino. Primo tassello sfortunato della nostra ricerca: i marciapiedi su cui sono poste le fermate, sono un completo disastro. Usciamo dalla città, ma lo scenario non cambia.

La parte iniziale della cittadina è particolarmente attraversata, sia a piedi che con i mezzi, per la vicinissima casa di cura che ospita una residenza sanitaria assistenziale, ma anche tutta una serie di servizi sanitari che raccolgono molte persone da tutta la provincia. Camminare su quei marciapiedi per arrivare in tempo a fare la visita che si è prenotata è da guinness dei primati.

Solite buche, soliti smottamenti del manto stradale, solita immondizia che cresce incolta lungo la strada, solito abbandono che non permette soprattutto ai disabili che frequentano tutti i giorni il polo sanitario, di camminare in modo sereno in vista della visita che si deve sostenere. In alcune parti, il problema proprio non si pone perché non c’è traccia di marciapiedi e i comuni mortali, sprovvisti di super poteri, devono accontentarsi di camminare a bordo carreggiata facendo attenzione a non cadere dentro le cunette ripiene di sterpaglie e di sassi appuntiti.

Salendo verso il paese, la situazione non cambia. La frescura del Lago di Vico non risolve la situazione, qui non aiutano nemmeno le solite radici degli alberi che spaccano la strada e soprattutto i marciapiedi. Come diciamo ormai da giorni, gli alberi fanno il loro lavoro, gli uomini meno. Continuiamo la nostra missione in altri luoghi. Alla prossima puntata.

 

 

 

 

 

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