L’interdittiva antimafia piomba ancora una volta su ViterboAmbiente

L’interdittiva antimafia piomba ancora una volta su ViterboAmbiente

Cronaca - Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar. Michelini: "Per la società non ci sono più le condizioni di essere operativa nel contratto"

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Un nuovo capovolgimento nella vicenda di Viterbo Ambiente, sulla quale alcuni mesi fa il Prefetto di Viterbo aveva posto un’interdittiva antimafia, poi sospesa dal Tar del Lazio. Ora la decisione del tribunale amministrativo regionale viene nuovamente ribaltata, grazie al Consiglio di Stato che ha dato il via libera alla decisione del Prefetto.

“Si apre la procedura per il commissariamento – ha dichiarato Michelini sulle pagine del Messaggero – che dovrà essere fatta prima possibile dalla prefettura. Nell’incontro col commissario di Gesenu sono venuto a conoscenza del fatto che era stata annullata la sospensiva del Tar. Torna valida l’interdittiva antimafia per Viterbo Ambiente e per la società non ci sono più le condizioni di essere operativa nel contratto. Mancano, infatti, i requisiti di onorabilità. Ora la palla passa al prefetto che dovrà decidere”.

Sarà infatti il Prefetto Piermatti che dovrà ora nominare un commissario per la società, mentre a Palazzo dei Priori dovranno prendere una decisione sul nuovo bando per l’assegnazione del servizio rifiuti cittadino. La situazione del Comune, però, rimane problematica sia per via della crisi ancora in corso nella maggioranza, sia per il fatto che la delega ai rifiuti, dopo il ritiro dell’incarico di Vannini, è ancora in mano al primo cittadino, che dovrà affidarla a un assessore appena trovata una soluzione all’interno della maggioranza.

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