Leo Bonucci: “Per un viterbese il Trasporto della Macchina è il massimo”

Leo Bonucci: “Per un viterbese il Trasporto della Macchina è il massimo”

Homepage - Il campione si racconta tra ricordi e prospettive future alla redazione de La Fune. Parla della Macchina e dei suoi ricordi e sogna di farla vedere presto ai suoi figli.

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Leonardo Bonucci. Campione internazionale, già motore della Juventus, protagonista nel calciomercato di questa estate e oggi in forza al Milan. Leonardo Bonucci, un viterbese.

Lo abbiamo contattato proprio nei giorni più febbrili del calciomercato e lui non si è negato. Ha rilasciato questa intervista dove racconta un po’ del Trasporto della Macchina, dei ricordi, di cosa spera per il futuro. Godetevelo.

 

Cosa significa per te il Trasporto della Macchina di Santa Rosa?
“È il simbolo di Viterbo. È l’evento di cui andare orgogliosi. È la sera in cui Viterbo si accende”.

Quale è il tuo primo ricordo della Macchina?
“Ricordo la prima volta che vidi il Trasporto, fu dalla partenza. Il cuore batteva e avevo anche un po’ di paura. Io ero piccolo e la Macchina era altissima”.

Hai mai pensato di fare il Facchino?
“Sinceramente no”.

Quando hai segnato il tuo primo gol in gare ufficiali della Nazionale nel 2010, era proprio il 3 settembre. Che cosa hai pensato?
“Che era destino. Che era già tutto scritto. Un viterbese in gol con la maglia della Nazionale nell’esatto momento in cui a Viterbo la Macchina veniva sollevata. Magnifico”.

Quanto ti manca tornare a vivere un Trasporto?
“Mi manca, vorrei riuscire a portarci mia moglie e i miei figli. Purtroppo non sono ancora riuscito. Ma ci riuscirò”.

Quando vivevi ancora a Viterbo, dove ti piaceva andare a vedere il Trasporto?
“Mi piaceva andare a vederlo. Non importava dove, l’importante era vederlo. Ricordo le corse per prendere posto, i pomeriggi passati sulle sedie pieghevoli. Ricordi indelebili”.

C’è una Macchina alla quale sei più legato rispetto alle altre?
“Ali di Luce”.

Preferiresti fare il Facchino per un Trasporto o vincere il Mondiale con l’Italia? Si può scegliere?
“Non si può scegliere, per un viterbese il Trasporto della Macchina è il massimo, per un calciatore vincere il mondiale è il massimo. Sono uno che aspira sempre al massimo. La conclusione la lascio a voi”.

Come racconti ai tuoi figli “quella magica sera del tre”?
“Vorrei fargliela vivere più che raccontargliela. Dal racconto non vivrebbero le stesse emozioni che avrebbero nel vederla. Sono sensazioni uniche”.

Foto Fisioterapy Center

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