Le processioni del venerdì santo nella Tuscia: una tradizione secolare

Le processioni del venerdì santo nella Tuscia: una tradizione secolare

Cultura - Dalle più antiche, che vantano una storia che affonda nei secoli, alle più recenti. Le migliori e più suggestive rappresentazioni della Passione di Cristo nel viterbese

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E’ venerdì santo, un appuntamento importante per i fedeli, che durante questa settimana si stanno preparando a ricordare il sacrificio di Cristo e la sua resurrezione. Ad anticipare la Pasqua, però, da anni c’è la rievocazione del venerdì santo, la processione che celebra l’ultimo giorno in vita di Gesù e la sua via crucis verso la crocefissione sul Golgota. Nella Tuscia ogni paese ha le sue tradizioni e le sue particolari processioni, da quelle più antiche a quelle più recenti. Ecco una lista delle migliori sparse per la provincia.

Processione del Cristo Morto – Orte

Di sicuro è la più antica rievocazione della Tuscia, ma si dice che possa essere anche la più antica d’Italia. Le sue radici affondano nella storia fino agli inizi del 1200, quando le Confraternite Riunite di Orte diedero il via alla manifestazione. Ancora oggi lo stesso ente sovrintende alla manifestazione e rende possibile uno spettacolo unico nel suo genere. Sette le confraternite presenti nel paese, ognuna con una sua chiesa di riferimento, e che si distinguono dalle altre per i colori delle tuniche e dei cappucci. Ogni venerdì che precede la Pasqua, i gruppi si incontrano nella piazza del centro storico per dare vita a una processione che attraverso l’intero paese. A illuminare le strade ci sono solo le torce dei cirenei e l’unico rumore che spezza il silenzio è lo sferragliare delle catene a terra, legate alle caviglie dei cirenei che fanno penitenza. Uno spettacolo unico che ogni anno attira centinaia fra fedeli e curiosi nel centro di Orte.

Processione del venerdì santo – Bagnaia

Anche la processione del piccolo borgo di Bagnaia vanta una storia secolare, che parte dal 1618, quando avvenne la primissima rievocazione della via crucis del Cristo. Grazie alle suggestive atmosfere della città medievale, questo evento è unico nel suo genere. Descritta anche sulle Memorie Istoriche del Carones, all’epoca veniva celebrata nel cuore della notte del venerdì della settimana santa. Precisamente all’una, percorrendo all’incirca lo stesso percorso seguito ancora oggi, un tamburino precedeva un cavaliere e seguito da tutta la confraternita. Col cappuccio in testa e le fiaccole di pece accese in mano, questo sinistro figuro, portava per tutto il paese, sopra una maestosa bara, le spoglie di Gesù Cristo. Dopo una lunga interruzione, la processione viene ripristinata nei primi anni del ‘900 con molte innovazione. Oggi la processione di Bagnaia è una grande ricostruzione della Passione di Cristo, con 400 figuranti che rievocano i momenti salienti della via crucis.

Processione del venerdì santo – Bagnoregio

Risale al 1851, invece, l’origine della processione di Bagnoregio. Circa 300 i personaggi che in costume d’epoca attraversano le vie del centro completamente buie, illuminate solo dalle fiaccole alimentate a cera. Un impianto acustico disseminato lungo il percorso, inoltre, diffonde nell’aria musiche sacre ed evocative, che rendono il tutto ancora più suggestivo. Il punto focale della Rievocazione è senza dubbio costituito dall’immagine del SS. Crocefisso di Civita di Bagnoregio, scultura lignea che sembra risalire al 1400 di scuola donatelliana. Solo per la Processione del Venerdì Santo è deposto dalla Croce collocata nella chiesa di Civita, è adagiato su una bara ed è portato a spalla a Bagnoregio per essere venerato prima, durante e dopo la Processione. Tradizione vuole che entro la mezzanotte il Cristo debba ritornare a Civita altrimenti la sua proprietà diventerà dei bagnoresi.

Sacra rappresentazione della Passione di Cristo – Vetriolo

Allontanandoci di poco da Bagnoregio, si arriva alla frazione di Vetriolo che dal 1982 celebra la sua personale rievocazioni della via crucis. Una delle più recenti, eppure sempre magnifica e suggestiva. Gli abitanti, infatti, ricreano in modo fedele il calvario di Cristo con una minuziosa aderenza alla narrazione dei Vangeli e un preciso riferimento al periodo storico in cui avvenne la crocifissione. La Rievocazione inizia con l’Ultima Cena e prosegue con il tradimento di Giuda. Uno dei momenti più toccanti è l’arrivo all’Orto degli ulivi di Giuda, dopo l’arresto di Gesù, dove un grande falò ne illumina il volto addolorato. A seguire il bacio del tradimento, il processo davanti a Pilato, la condanna e il cammino di Gesù con la croce sulle spalle verso la Crocifissione. Intensa e spiazzante anche la raffigurazione del suicidio di Giuda.

Processione del Cristo Morto – Latera

Anche Latera vanta una processione che risale al 1600 e strettamente legata alla Confraternita della Misericordia. Fra i momenti più intensi e coinvolgenti della rievocazione c’è l’intonazione dei rari canti del Christus, Stabat Mater e Miserere, di antica tradizione e tramandati oralmente da padre in figlio, che fanno da sottofondo musicale al mesto corteo che conduce Cristo alla Croce. Fra i momenti più particolare della rievocazione c’è sicuramente la processione della Desolata, che ricorda il momento in cui la Madonna cerca il figlio già arrestato dai romani e che si svolge alle 5 del mattino.

Queste le processioni più particolari della Tuscia, ma ogni paese ha la sua tradizione e le sue particolarità. L’appuntamento per le strade e nelle piazze per il prossimo venerdì, infatti, ci sarà in quasi tutti i paesi della provincia, con eventi, processioni e singolarità del tutto uniche.

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