Le probabili elezioni anticipate mandano in crisi la politica viterbese

Le probabili elezioni anticipate mandano in crisi la politica viterbese

Homepage - Prima le elezioni politiche, poi quelle regionali e alla fine le comunali. Un quadro che potrebbe trasformare se non stravolgere gli equilibri politici locali, a destra come a sinistra.

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Prima le elezioni politiche, poi quelle regionali e alla fine le comunali. Un quadro che potrebbe trasformare se non stravolgere gli equilibri politici locali, a destra come a sinistra.

Non è un segreto infatti che ciò che accade ai livelli politici superiori possa avere delle ripercussioni anche sul territorio, ma se fino ieri si riteneva che si potesse andare al voto con poche settimane di scarto tra una competizione e l’altra, oggi bisogna fare i conti con un quadro che sta cambiando repentinamente. Se fino a ieri dunque non c’era tempo affinché l’esito di una tornata elettorale potesse condizionare alleanze e strategie per la successiva, in quanto tutte sarebbero state preparate in sostanza nello stesso lasso di tempo (come avvenuto nel 2013 quando si votò in tre mesi per tutte e tre le votazioni), da oggi cambia tutto.

Nel fine settimana infatti è maturata la convinzione, come racconta Repubblica, di avviare la crisi politica subito dopo l’approvazione della legge elettorale in discussione in queste ore e per il quale si dovrebbe arrivare al voto finale ai primi di luglio. Tempo massimo un mese e il centrosinistra potrebbe decidere di darci un taglio e avviare la campagna elettorale. La data prescelta sarebbe quella del 24 settembre.

Difficile pensare che si riesca in così poco tempo accorpare il voto con le regionali, e dunque il quadro che si presenterebbe sarebbe quello di tre votazioni a Viterbo distanziate da circa 4 mesi ciascuna, da quella successiva. Ciò porterebbe a uno stravolgimento degli assetti iper locali. A Viterbo le alleanze, sia a destra, nella quale i partiti risentono molto delle indicazioni romane; sia a sinistra, nella quale lo scontro nel Pd per le candidature va avanti già da anni in città.

Il quadro dunque rischia di incepparsi e lo scontro tra correnti dilatarsi per quasi un anno, a partire da oggi e a finire con l’elezione del nuovo sindaco che avverrà proprio tra dodici mesi. A meno che qualcuno non decida di tirare giù il Comune in queste settimane, cosa che ad oggi sembra improbabile.

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