L’alfabeto de La Fune – La top ten

L’alfabeto de La Fune – La top ten

Cronaca - Dallo "scannatoio politico" dell'amministrazione Michelini alla Macchina di Santa Rosa, passando per calcinculi e domande sui rifiuti che non trovano risposta. Ecco la settimana in 10 lettere.

ADimensione Font+- Stampa

A come “acqua”. Pur senza andare al mare, sempre più difficile per molti a causa della crisi mordente, i viterbesi potranno essere sicuri che non gli mancherà l’acqua salata. Quella delle bollette Talete per intenderci. Questa settimana ne abbiamo viste di mostruose: da 400, da 600 e da 2mila o 4mila euro. E c’è già chi, pensando a cosa potrebbe accadere quando toccherà agli utenti pagare direttamente gli alti costi dei dearsenificatori (per quest’anno coperti dalla Regione Lazio), sta preparando per la vendita i gioielli di famiglia. L’alternativa è usare il vino, costa meno e inoltre non ti fa rendere conto di quanto sta accadendo.

B di “bocciata” e naturalmente stiamo parlando della candidatura a capitale italiana della cultura di Viterbo. Dall’inizio con La Fune avevamo criticato il metodo di realizzazione del dossier e dato consigli. Sono state scelte altre strade che ci hanno fatto uscire al primo turno e contro avversari non proprio irraggiungibili. Urge svecchiamento dell’attuale classe dirigente, così come urge umiltà. Chi crede ancora nel pensiero magico e pensa che sia colpa dei soliti gufi è pregato di tornare nel medioevo.

C come “Ciorba Marco” è il più giovane presidente del consiglio comunale nella storia di Viterbo. E’ lui il personaggio della settimana, anche se la sua elezione non è servita a fermare lo “scannatoio politico Michelini”. Continua infatti a pieno regime la principale attività dell’attuale amministrazione: il macello.

E di “epurazioni”. Tipo quella toccata in sorte al consigliere Chicco Moltoni questa settimana. Una roba mai vista e che sa tanto di America latina. Tanto vale andare a Cuba, almeno lì ci si diverte di più.

G come “Gloria”. La Macchina di Raffaele Ascenzi si è mostrata per metà alla città grazie alla prova del traliccio di questa domenica. Applauso agli stoici viterbesi che questa mattina erano lì, a San Sisto, alle 6 del mattino. Potranno regalare ai nipoti la mitica foto della Macchina a piazza Fontana Grande con il calcinculo a fianco. Roba irripetibile, un unicum nella storia della città.

I di “Insogna Sergio”. Parteciperà a Sanremo con la canzone “Dammi tre parole: epurazione, bande, purghe”. Crescono i fan.
P di “PalaExpo” di Valle Faul, riapre a breve. Giusto in tempo per cuocere direttamente i prodotti direttamente al sole.

R come “rifiuti”. C’è una serie di domande maledette che non ottengono mai risposta. Riguardano delle presunte cooperative che lavorerebbero in subappalto per Viterbo Ambiente. Galati ha chiesto spiegazioni cento volte, perché nessuno dell’amministrazione Michelini ha ancora risposto?

V di “Vannini Andrea”. Rimane al suo posto ma fino a quando? La risposta a “dopo Santa Rosa”.

Z come “Zahi Hawass”, il celebre archeologo dell’antico Egitto a Caffeina. Chissà se qualcuno gli ha raccontato dei dipinti egiziani fatti realizzare da Annio a Palazzo dei Priori e oggi coperti dagli intonaci? A proposito: pare che l’archeologo abbia accettato di venire con lo scopo di studiare da vicino alcune mummie politiche viterbesi. L’esito dello studio prossimamente su Voyager.

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune