L’alfabeto de La Fune – La top ten

L’alfabeto de La Fune – La top ten

Homepage - Ticket da fare anche online, dinosauri che non hanno niente a che fare con la politica, le elezioni e tanto altro. Come direbbe Andrea, mica cotiche. Come ogni settimana ecco la sintesi di quello che è successo in questi giorni in dieci lettere.

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A di “acqua”. A Rieti si sono riuniti i Consorzi di Bonifica e hanno detto qualcosa di noto ma a cui si continua a non dare la giusta importanza: l’acqua scarseggia. Eppure le reti idriche continuano a disperderne tantissima e l’agricoltura preferisce continuare con il metodo “ad minchiam” (in uso già presso gli antichi latini) piuttosto che organizzarsi per stipare l’acqua. Quanti raccolti dovremmo ancora vedere andare in fumo e quante calamità naturali dovremo pagare prima che si impari la lezione? Mistero della fede, annunciamo la siccità. Oh Signore!

B come “Buran”. Nessuno l’ha invitato ma da domenica pare arriverà anche nella Tuscia. Portando con sé il freddo vero, quello della Siberia di Arcipelago Gulag. Speriamo sopravviveremo tutti.

C di “Come direbbe Andrea”. E’ stato sicuramente il momento più intenso vissuto nella città di Viterbo questa settimana. Sul palco del Teatro Caffeina il racconto di tante vite intrecciate. Emozione, mica cotiche.

D come “dinosauri”. Questa volta la politica non c’entra niente. Veramente sono passati per Viterbo i dinosauri della famiglia Colombaioni. Emozioni vere, per grandi e piccoli.

E come “elezioni”. Sono il piatto forte di queste settimane. Si entra nell’ultima settimana, poi il responso delle urne. Roba da far tremare le vene ai polsi.

N come “neve”. Niente tira più lettori di una bella nevicata. I politici dovrebbero attrezzarsi, altro che promesse e bigliettini elettorali. Compratevi una macchina spara neve e conquisterete il mondo. Tanto poi anche quella si scioglie dopo poco, come le promesse elettorali.

M di “mercato”. L’amministrazione Michelini sembrerebbe intenzionata a spostarlo a Valle Faul ma anche diversi operatori nel settore del turismo storcono il naso. Hanno parlato di “clamoroso autogol”. Verrebbe da sgrullare le spalle: uno più o uno meno!

M2 o doppia M come “moria di pesci nel Marta”. Tutto sembrerebbe partito da un campo. Non esiste più l’agricoltura di una volta.

T di “ticket”. Quello per l’ingresso a Civita di Bagnoregio ora è possibile anche online. 

V come “vita”. Nella Tuscia si muore prima. “Tanto a campà così”, direbbero i due vecchietti del bar de La Fune.

 

Foto Fisioterapy Center

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