Arsenico, la soluzione è nel lago di Bolsena

Arsenico, la soluzione è nel lago di Bolsena

Politica - Se non si sapranno prendere le giuste strade i cittadini della Tuscia saranno tartassati da costi importanti per la depurazione dell'acqua dall'arsenico. Ma c'è una soluzione ...

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“Un lago da bere”, in questo enunciato/spot potrebbe essere racchiusa una via d’uscita dal problema arsenico per gran parte del Viterbese. Il bacino lacustre di cui stiamo parlando è quello di Bolsena, il lago vulcanico più grande d’Europa.

Arsenico, sembra essere questa una delle piaghe destinata a interessare gran parte della Tuscia per i prossimi anni. Il problema è arcinoto: eccessiva concentrazione di questa sostanza, potenzialmente nociva per la salute se assunta in quantità elevate, nell’acqua per consumo domestico.

 

LA SITUAZIONE ATTUALE

La strada intrapresa dai Comuni del nostro territorio, quasi la totalità, che hanno a che fare con la criticità è quella dei dearsenificatori. Impianti di filtraggio messi in azione per fornire ai rubinetti acqua in regola con i livelli di concentrazione arsenico fissati dall’Unione Europea. In attesa che ogni Comune interessato dalla questione si doti dei dearsenificatori necessari al raggiungimento dello scopo sono comparse in diverse zone dell’Alto Lazio le “famigerate” casette dell’acqua. Si tratta di impianti di filtraggio che erogano ai cittadini acqua “ripulita”. Una soluzione d’emergenza che costringe gli utenti a continui rifornimenti; armati di damigiane, bottiglie, contenitori di varia specie e santa pazienza da sfoggiare durante le file.

 

 

LE CRITICITA’ DEI DEARSENIFICATORI E L’ALTERNATIVA: LA “MISCELAZIONE”

I dearsenificatori rappresentano una soluzione problematica. Alti costi di realizzazione, gestione e manutenzione sono i principali handicap. Una via alternativa è quella della miscelazione, consistente nell’individuare una fonte d’acqua senza arsenico da miscelare con quella delle attuali sorgenti. In questa maniera si opera un “taglio” della concentrazione d’arsenico nell’acqua erogata alla cittadinanza. In questa prospettiva potrebbe risultare come una vera e propria “manna dal cielo” il bacino del lago di Bolsena. Una fonte enorme di acqua dolce.

A tal proposito ci preme sottolineare che lo stesso sindaco del capoluogo Leonardo Michelini non è convinto della soluzione dei dearsenificatori, come più volte ha affermato pubblicamente. Vi invitiamo a leggere un suo comunicato sull’argomento, figlio di un intervento del sindaco a un convegno sul tema arsenico tenutosi nell’aula Magna dell’Università della Tuscia lo scorso dicembre.

Ma c’è di più e qui entra in ballo il lago di Bolsena. In un’intervista che ho realizzato per RadioGiornale – giornale del Lago di Bolsena – e che presto sarà pubblicata, al sindaco di Montefiascone Luciano Cimarello viene fuori proprio questa prospettiva del lago di Bolsena come soluzione al problema arsenico per molte città della Tuscia, compreso Viterbo. Tra l’altro, realizzare questo progetto, significherebbe porre sotto stretta tutela le acque del bacino lacustre, aprendo la strada a tutto un certo tipo di sviluppo (produzioni biologiche, turismo di qualità e del benessere, ecc.) per i comuni della zona.

In attesa di leggere l’intervista integrale al sindaco di Montefiascone su Radiogiornale vi riportiamo le due domande principali, con le relative risposte.

 

 

L’INTERVISTA AL SINDACO DI MONTEFIASCONE LUCIANO CIMARELLO 

[…]

Quindi lei ipotizza il Lago di Bolsena anche come soluzione al problema dell’arsenico?
Certo, perché la soluzione al problema non è quella dell’uso massiccio di dearsenificatori, perché costano molto, hanno spese di manutenzione ancora più elevate che andrebbero a ricadere totalmente nel portafoglio dei cittadini.
La soluzione è la miscelazione con le acque del lago, operazione che porterebbe ai parametri di rientro fissati dall’U.E. In questa maniera il Lago di Bolsena risolverebbe il problema arsenico per tantissimi comuni della Tuscia, compreso il capoluogo. Risolveremmo al tempo stesso il problema dell’inquinamento e rendendo quest’area incontaminata potremmo pensare a impiantare tutto il necessario per un turismo di qualità e benessere, capace di produrre veri posti di lavoro.

Ne ha parlato col sindaco Leonardo Michelini?
Ne ho parlato con lui e mi è sembrato d’accordo con questa soluzione. La miscelazione delle acque è l’unica strada veramente percorribile, i dearsenificatori sono troppo costosi.

 

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