La Tua Voce, il tweet galeotto di Pepponi e la palude viterbese

La Tua Voce, il tweet galeotto di Pepponi e la palude viterbese

Editoriali - Che dire? Da qualche giorno siamo stati "attenzionati" da 'La Tua Voce'. Leggete questa replica a quanto scritto dal senatore Michele Bonatesta, capirete che sta succedendo qualcosa di strano.

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imageL’ultimo articolo che il senatore Michele Bonatesta ha voluto dedicarci dalle colonne telematiche del suo giornale ‘La Tua Voce’ ci ha lasciato abbastanza perplessi, offendendoci. Essendo dannoso, riteniamo, per l’immagine professionale di questo giornale e di chi ci scrive. Fortunatamente in parecchi ci conoscono e questo limita i danni potenziali. Per tutti gli altri cercheremo di spiegare.

LEGGI L’ARTICOLO PUBBLICATO DA LA TUA VOCE

Bonatesta analizza, dal suo punto di vista, la vicenda del tweet di Alessandro Pepponi, con tutti gli annessi e i connessi. Sostiene di “stare con Pepponi” e invita lo stesso a ritirare le dimissioni da Viva Viterbo. Tutto legittimo, quello che non capiamo è perché ci tira in ballo.

Il fatto

La vicenda Pepponi esplode da La Fune, nello scorso fine settimana, e produce nel giro di poche ore uno tsunami sulla maggioranza di Palazzo dei Priori. Il suo tweet contro l’assessore dem Alvaro Ricci causa sobbalzi dentro il Partito Democratico, tanto che il capogruppo Francesco Serra convoca i consiglieri e la segreteria dell’unione comunale dei democratici. Scatena tutta una serie di onde che fanno agitare il mare placido di Leonardo Michelini. Di fatto si arriva all’esplodere di una necessità di rivedere le cose in maggioranza. Necessità che, a detta del sindaco, troverà soddisfazione nei prossimi cinque/sette giorni. Viva Viterbo finisce sul filo: dentro o fuori dalla maggioranza? E Pepponi decide di dimettersi dalla vicepresidenza del movimento fondato da Filippo Rossi.

LEGGI L’ARTICOLO “DELLO SCANDALO” SCRITTO DA SIMONE CARLETTI

LEGGI L’EDITORIALE DI ROBERTO POMI

Le parole del senatore Bonatesta e la controrisposta dovuta (punto per punto)

La prima cosa da dire è che il senatore ha scritto il suo intervento per sostenere che sta con Pepponi e per chiedergli di ritirare le dimissioni. La seconda riguarda noi, e dice un sacco di cose. Fino a tirare in ballo “il teorema” e “il complotto”. Ma andiamo per gradi.

1)Bonatesta scrive: “L’azione di twittaggio (di Pepponi) ha fatto scattare il senso censormoralistico di un altro giovane viterbese, Roberto Pomi, che – non abbiamo capito quanto spintamente … pardon … quanto spontaneamente – ha deciso di non poter assistere in silenzio alle esternazioni a titolo personale del vicepresidente del movimento Viva Viterbo “. RISPOSTA: Non vorrei rivelare una verità lampante al senatore Bonatesta: personalmente ho assistito in silenzio al tweet di Alessandro. L’articolo “galeotto” l’ha scritto Simone Carletti. Obietterà Bonatesta che sono il direttore di questo giornale quindi responsabile di quanto Carletti scrive. Verissimo, le dirò di più: condivido quanto scritto da Carletti, che mi pare abbia fatto semplicemente il suo lavoro. Anzi, lo ha fatto bene. Resta il fatto che lei mi attribuisce una cosa che non ho scritto, pur condividendola. Le dirò ancora di più: Carletti avrebbe potuto scrivere le stesse cose anche qualora non le avessi condivise. Ne è padrone, perché La Fune è casa mia quanto sua. Non interverrei mai per fermare la tastiera di un mio collega, se non in caso di violazione dei tre principi fondamentali della diffamazione: verità, pertinenza e continenza. Principi che le consiglio di ripassare, considerando quanto scrive e come lo scrive nel suo articolo. Le faccio osservare inoltre che lei e pochi altri possono, nel mondo di oggi, considerare un tweet di un uomo pubblico, e Pepponi lo è (almeno fino al momento in cui è stato vicepresidente di un movimento che alle ultime elezioni ha avuto il 10% del consenso ed esprime la presidenza del consiglio, un assessore e un consigliere al Comune di Viterbo), come esternazioni a titolo personale.

2) Scrive ancora Bonatesta: “A detta di Roberto Pomi chi sta in maggioranza non dovrebbe poter dissentire dall’operato di un qualsiasi membro di quella maggioranza della quale lui stesso fa parte. Della serie credere, obbedire, combattere”. RISPOSTA: Non risulta neanche questo tra le cose che ho scritto. La cosa straordinaria è che non risulta neanche in quello che ha scritto Carletti. Insomma una cosa del genere l’ha scritta solo Bonatesta. Non serve aggiungere altro.

3) Ancora da Bonatesta: “Chi dissente dal capo o dalle scelte del capo secondo Roberto Pomi dovrebbe dimettersi. Dimettersi dalle cariche rivestite all’interno del partito (o dal movimento) se non addirittura dallo stesso partito? […] Secondo il giornalista viterbese Roberto Pomi, Alessandro Pepponi si sarebbe dovuto dimettere da vice presidente di Viva Viterbo in quanto in posizione critica nei confronti dell’assessore di cordata Alvaro Ricci?”. RISPOSTA: Anche in questo caso il senatore Bonatesta dovrebbe spiegare dove ha trovato una simile cosa scritta da me o da Carletti, insomma dove sta su La Fune? A noi non risulta tutto questo. Risulta che abbiamo raccontato del tweet e annunciato che avrebbe generato casino. Casino che puntualmente è arrivato. Non ho mai pensato che Pepponi avrebbe dovuto dimettersi, anche perché quello che deve fare Pepponi lo sa scegliere da solo. Non l’ho mai scritto, mai pensato. Però lo scrive lei, perché?

4) Da Bonatesta: “Alessandro Pepponi è stato ad ascoltare il saggio Roberto Pomi e si è dimesso da vicepresidente di Viva Viterbo”. RISPOSTA: Non capisco quando avrei consigliato a Pepponi di dimettersi. Questa cosa nel mondo reale non è mai esistita, è palesemente falsa. Non l’ho fatta e non mi sarebbe mai passato per la testa di dare un consiglio simile a un altro ragazzo che sta cercando di contribuire a rendere Viterbo una città migliore.

5)Un passaggio molto interessante de La Tua Voce è questo: “Pepponi dissente dall’operato di Alvaro Ricci … Pepponi si dice che potrebbe vedersi offerta la poltrona di Barelli abbastanza inviso a quelli di Viva Viterbo … interviene il giornalista Roberto Pomi (che invece carriera la vorrebbe fare, giustamente, come tutti i giovani) … Pomi attacca Pepponi … Pepponi decide di mandare in quel posto Pomi-Ricci e Viva Viterbo .. Ricci salvo ma … ma Giacomo Barelli … anche. Con tanti ringraziamenti al giovane giornalista viterbese Roberto Pomi”. RISPOSTA: Da quello che capisco secondo il senatore Bonatesta sarei stati nelle ultimi ore al centro di un blitz politico non da poco. Anzi, sarei stato l’alfiere di tutto questo. Di ciò mi dovrebbero ringraziare Ricci e Barelli. Ho scoperto da queste parole di Bonatesta di avere un potere immenso, domani ci provo pure col governo. Penso che questo passaggio dell’articolo di Bonatesta sia molto grave, almeno tanto grave quanto surreale. Stando a quanto scrive La Tua Voce sarei una sorta di “puparo”, mica male.

6) Finale col botto: “Se di mezzo ci fossero ben altri personaggi tutti avrebbero parlato di teorema. Tutti avrebbero gridato al complotto”. Poi fa tutto un passaggio fino a costruire un parallelismo tra me stesso e un altro giornalista “esperto” di teoremi. RISPOSTA: Questo è il passaggio più infame di tutto l’articolo. Quello in cui si tenta di buttare fango sulla mia figura professionale e umana. Mi faccio delle domande: perché? A vantaggio di chi o di cosa? Come può il senatore Bonatesta fare simili parallelismi, presumo, conoscendo la mia storia professionale? A chi giova quanto ha scritto?

Ricapitolando

L’articolo pubblicato da La Tua Voce racconta una realtà che non esiste, racconta una serie di falsità. Non ne conosciamo le ragioni. Su La Fune abbiamo raccontato dei fatti e annunciato un caos in maggioranza che puntualmente si è verificato. Non crediamo di averlo determinato noi. Se scoprissimo di avere un potere così dirompente lo utilizzeremmo per risolvere un sacco di problemi. Personalmente non ho mai aspirato, desiderato e manovrato per le dimissioni di Alessandro Pepponi. Un ragazzo capace e animato da buone intenzioni per la mia città. Non ho mai neanche immaginato che Alessandro potesse decidere di dimettersi e confesso che la cosa non mi ha entusiasmato affatto, e in fondo (ma questa è una cosa personale) mi è anche dispiaciuto. Io non sto con Pepponi, come Bonatesta, perché non gli sono mai stato contro. Non avrei difficoltà a costruire insieme a lui cose positive e utili, come lo farei con tutti (anche con Bonatesta). Non mi appartengono complotti e teoremi. Se avessi in mano un potere così forte, come quello che il senatore mi attribuisce, lo userei per costruire posti di lavoro per i tanti ragazzi come me che in questa città fanno la fila fuori al COL (Centro Orientamento Lavoro) nella speranza di un futuro. Tutto questo perché la classe politica che negli ultimi venti anni ha governato la mia terra ha miseramente fallito, producendo macerie e fame.

 

Foto Fisioterapy Center

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