La speranza di rinascere e l’occasione di andare oltre la crisi. Gli auguri de La Fune

La speranza di rinascere e l’occasione di andare oltre la crisi. Gli auguri de La Fune

Editoriali - Auguri a tutti i lettori de La Fune e agli sponsor che stanno rendendo possibile tutto ciò. In questi giorni il giornale prenderà volutamente un ritmo più lento e riflessivo. Vi proporremo una serie di storie, piccole e grandi, che stanno facendo la fortuna de La Fune. Non mancheranno pezzi per raccontarvi cosa accade sul territorio a livello di eventi e feste, le pagelle ai politici locali, i fotomontaggi e gli alfabeti e le classifiche. E in fondo all'editoriale troverete un regalo per voi.

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Viviamo anni difficili, di profonde incertezze. Il Viterbese non è stato risparmiato da quel male oscuro che tutti chiamano crisi. E manifesto sui volti di quei trentenni che non hanno lavoro, nei cinquantenni rimasti disoccupati, nelle coppie che non riescono più a immaginare una casa o dei figli, nei commercianti che spengono la luce perché non vanno più avanti. La convinzione è che sia una roba che ci è toccata in sorte, come la glaciazione per i dinosauri.

E questo è sicuramente vero. Il Natale è un’occasione buona per riflettere anche su questo. Per fermarsi un attimo e pensare, perché poi il pensare è una cosa che non sembra andare più di moda. Spesso crediamo di pensare e invece, ci si passi il termine, siamo “fatti pensare”. Natale, festa della nascita. Per chi crede e chi non crede. E tutto questo, questa manciata di ore, in fondo è un grande regalo. Un’occasione. Il regalo della nostra redazione a tutti i lettori è un piccolo testo, scritto da un uomo che nella vita ha affrontato tante frustrazioni e fallimenti. Quell’uomo è quello che tutti oggi conoscono come il grande Albert Einstein.

Vi regaliamo le sue parole e l’occasione di pensare. In questi giorni il giornale prenderà volutamente un ritmo più lento e riflessivo. Vi proporremo una serie di storie, piccole e grandi, che stanno facendo la fortuna de La Fune. Non mancheranno pezzi per raccontarvi cosa accade sul territorio a livello di eventi e feste, le pagelle ai politici locali, i fotomontaggi e gli alfabeti e le classifiche.

Approfittiamo per fare gli auguri e ringraziare a tutti gli sponsor che stanno sostenendo il giornale, rendendo possibile uno spazio di informazione, riflessione e approfondimento. Dai partner storici come Il Monastero, il primo sponsor de La Fune, a Ego Service, passando per Banca di Viterbo, Saggini Costruzioni, Centroauto, Zangari, Tricomi Assicurazioni, La Dimora di Vitorchiano, Qualinet, Unicoop Tirreno, Shizen. Grazie agli sponsor istituzionali: Confartigianato, che dal primo momento ha creduto in questo giornale, Camera di Commercio, Coldiretti, Cassa Edile. Auguri speciali al Comune di Bagnoregio e L’Incanto di Civita affinché il 2016 possa proseguire con i livelli di crescita e bellezza che hanno caratterizzato il 2015.

 

Ora “scartate”, parola dopo parola, il nostro regalo:
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.

La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.

Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’ inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”.

Albert Einstein

 

Foto Fisioterapy Center

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