La sostituzione del Prefetto: un anno e mezzo per scontentare tutti, o quasi

La sostituzione del Prefetto: un anno e mezzo per scontentare tutti, o quasi

Homepage - Oggi anche il paradosso di vedere il prefetto andarsene prima del consigliere comunale, Francesco Moltoni, per il quale la Prefettura sulla sua guida aveva avviato l’azione popolare per farlo decadere, che ancora siede al suo posto.

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Un anno e mezzo per scontentare tutti, o quasi. Il prefetto Rita Piermatti se ne va per la contentezza di gran parte della minoranza consigliare. Ma non solo. L’ormai ex Prefetto di Viterbo non ha lasciato un buon ricordo infatti anche nei serra-panunziani del Partito Democratico. Su di lei tante critiche per il suo lavoro considerato da molti non all’altezza del ruolo. 

Oggi anche il paradosso di vedere il prefetto andarsene prima del consigliere comunale, Francesco Moltoni, per il quale la Prefettura sulla sua guida aveva avviato l’azione popolare per farlo decadere, che ancora siede al suo posto.

Tra le critiche più aspre al Prefetto quelle di Giulio Marini e Ugo Sposetti che avevano parlato di ingerenze nella vita amministrativa del Capoluogo, ma anche quelle di molti sindaci della Tuscia e di alcuni deputati, tra tutti Alessandro Mazzoli e Alessandra Terrosi, che più volte hanno protestato sulla gestione dell’accoglienza dei migranti nella provincia di Viterbo. Ed è proprio su questo tema che si è giocata gran parte delle simpatie, insieme a quelle del viceprefetto Salvatore Grillo, per la vicenda del campo d’accoglienza costruito all’ex Fiera. Un campo che ha fatto discutere tutti, da destra a sinistra.

Un anno e mezzo per Rita Piermatti che ha lasciato il segno dunque anche per una serie di polemiche che raramente coinvolgono una carica importante come quella del Prefetto.

 

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