La resistenza d’ogni giorno. Dal 25 aprile a Martin Luther King

La resistenza d’ogni giorno. Dal 25 aprile a Martin Luther King

Editoriali - Il 25 aprile contiene un senso che bisognerebbe portare con sé ogni giorno, altrimenti rimane un feticcio buono a sciacquarsi le coscienze.

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Non serve la retorica, spesso quando si parla di queste cose, come la Resistenza, si rischia di diventare dei mascheroni celebrativi. Non vogliamo esserlo. La Fune conta di essere il giornale della gente della Tuscia, almeno della città di Viterbo. Quelli che non campano di rendite ma tirano avanti costruendo qualcosa. La giornata del 25 aprile è importante. Fondamentale il ricordo di quel giorno del 1945, diventato simbolo di un Paese che ha immaginato di potersi costruire un presente e un futuro di libertà.

 

Conosco bene gli anni del regime fascista, non per esserci vissuto ma per una tesi di laurea che mi ha portato a scandagliarli attraverso decine di libri, archivi, foto, giornali, manifesti e volantini dell’epoca. L’ho conosciuto abbastanza da aver capito una cosa su quegli anni. Non nacquero dalla follia di pochi, non nacquero con i cosiddetti fascisti. L’origine del tutto va ricercata in un qualcosa che potremmo chiamare “fallimento del liberalismo”, del parlamentarismo liberale e poco democratico che ha preceduto il regime. Questo va capito: l’importanza della democrazia e l’importanza di coltivarla, giorno dopo giorno.

 

Questo dipende sì dai politici ma dipende da tutti, almeno da tutti i cittadini. Quanto ognuno di noi è veramente cittadino nella sua quotidianità? Quante volte cerchiamo scorciatoie e mettiamo in essere azioni “furbe”? Quante volte ci limitiamo a galleggiare sul mondo che ci circonda piuttosto che cercare il nostro spazio nel quale essere protagonisti? La resistenza a tutte le degenerazioni delle “scorciatoie” e della “furbizia”, la resistenza alla passività. Questo è il contenuto prezioso che il 25 aprile dovrebbe diffondere tra le persone. Questa è la libertà, quella libertà che ritroviamo in alcune semplici quanto vere parole di Martin Luther King.

 

Se non puoi essere un pino sul monte,
sii una saggina nella valle,
ma sii la migliore piccola saggina
sulla sponda del ruscello.
Se non puoi essere un albero,
sii un cespuglio.
Se non puoi essere una via maestra
sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole,
sii una stella.
Sii sempre il meglio
di ciò che sei.
Cerca di scoprire il disegno
che sei chiamato ad essere,
poi mettiti a realizzarlo nella vita.

 

 

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